Attacco all'infanzia: opposizione contro i bambini in carcere

 Valentina Stella Dubbio 29 novembre 2023

Nell'ultimo pacchetto sicurezza, “il differimento dell'esecuzione della pena nei confronti delle donne incinte o con figli di meno di un anno passa da obbligatorio a facoltativo. E' una riforma ideologica. Bisogna fare pressione affinché quella norma venga tolta, anche con un appello che chiedo venga firmato da chiunque pensi si tratti di una misura contro la Costituzione”: lo ha detto ieri il capogruppo di Avs nella commissione Giustizia della Camera Devis Dori, alla conferenza stampa "Donne oltre le sbarre", da lui convocata insieme alla “Rivista Avvocati”. Hanno aderito all’iniziativa tutti i partiti di opposizione. Per il Pd è intervenuta Debora Serracchiani: “siamo in presenza di un vero attacco all’infanzia. Basti guardare il decreto Caivano, quello sull’immigrazione e quello sulla sicurezza. Non si può dunque non aderire all’appello del collega Dori, per una sorta di missione collettiva che metta al centro l’interesse del bambino e della donna madre”. Per il M5s è intervenuta l’onorevole Valentina D’Orso: “gli Icam sono solo 4 – Milano, Venezia, Lauro, Torino - . Si verrebbe a verificare un vero sradicamento delle madri dal loro ambiente familiare. Stiamo in pratica dicendo che nel primo anno di vita la madre e il bambino non avranno alcuna relazione con la famiglia. SI tratta di una violazione dei diritti della donna e dei bambini”. Intervenuto Roberto Giachetti per IV: “Il tema di questa conferenza rappresenta il punto finale più crudele del nostro sistema penitenziario dove, non dimentichiamolo, un terzo dei detenuti è in custodia preventiva. I detenuti sono in aumento, i suicidi aumentano e in questa situazione sarebbe fondamentale avere un Garante dei detenuti all’altezza. Invece i membri della nuova terna non sono mai entrati in un carcere”. Hanno fatto sapere di aderire anche l’onorevole di +Europa Riccardo Magi e Enrico Costa di Azione. Durante la conferenza è intervenuta l’avvocato Giulia Boccassi, membro della Giunta dell’Unione Camere Penali: “La norma del pacchetto sicurezza è un pericolosissimo arretramento giuridico. Gli Icam sono inadeguati: dovrebbero essere istituti attenuati ma ci sono comunque le sbarre, le guardie, il rumore delle chiavi che i bambini sentiranno”. Su questo ultimo punto hanno parlato anche Laila Simoncelli e Giorgio Pieri, della Comunità Papa Giovanni XXIII: “gli studi accademici ci dicono che i bambini dietro le sbarre svilupperanno malattie psichiatriche: si tratta in una vera e propria ingiustizia legalizzata. Nel 2021 grazie ad una proficua collaborazione con il Ministero della Giustizia abbiamo accolto 3 mamme e 5 bambini che uscivano dal carcere per trovare una nuova famiglia nella nostra comunità. Nelle nostre case famiglie noi continuiamo ad accogliere per ricostruire nuove vite. Crediamo nella certezza della pena ma che sia rieducativa”. Per Roberta Giliberti, dell’Associazione italiana giovani avvocati, “il tema è molto caro all’Aiga. Abbiamo anche istituito un Osservatorio sulle carceri con 140 referenti locali. Il tutto è sfociato in un Libro Bianco a seguito della visita in oltre 100 istituti di pena. Rispetto agli Icam, dobbiamo, purtroppo, prendere atto che ad esempio in quello di Lauro non è garantita la presenza del medico h24. Cosa succede se una gravidanza è a rischio? Viene così leso il diritto alla maternità”. Per l’avvocato Simonetta Crisci, di Giuristi Democratici, “la norma presenta profili di incostituzionalità se solo pensiamo all’articolo 27 della Costituzione ma anche una violazione delle normative internazionali, come l’articolo 24 della Carta dell’Unione europea”. Lanciato anche un video in cui è intervenuto Luigi Manconi, Presidente di A buon diritto: “quei bambini sono gli innocenti assoluti. Vivono però i primi giorni in cella, mortificati, senza il diritto ad essere liberi. Rappresentano il punto più infame di un sistema penitenziario infame”.

 

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