Niente green pass per gli avvocati: le reazioni

 di Valentina Stella il Dubbio 18 settembre 2021

Diverse le reazioni dal mondo dell'avvocatura e della magistratura sull'esclusione degli avvocati dalle categorie obbligate ad avere il green pass per esercitare la professione in tribunale.  Antonio de Notaristefani, Presidente dell'Unione delle Camere Civili, pone l'accento sul rispetto del diritto di difesa: «non conosco il pensiero di chi ha steso questo decreto. Forse una spiegazione che abbia una sua ragionevolezza posso trovarla: a mio parere gli avvocati non possono essere esclusi dal Tribunale in nessun caso. Personalmente io non ho avuto dubbi nel vaccinarmi; ma credo che un avvocato abbia il diritto di essere un novax e, nonostante questo, non gli si può impedire di assistere i propri clienti. Se l'intenzione del Governo, dunque, è stata una compiuta garanzia del diritto di difesa ritengo questa decisione apprezzabile. Per me è importante che i tribunali ricomincino a funzionare in maniera seria e in presenza. Le Camere Civili sono state tra quelli che hanno sostenuto che l'udienza deve essere garantita in presenza e gli avvocati devono potere avere la facoltà di scegliere di collegarsi da remoto». Vincenzo Comi, Presidente della Camera Penale di Roma, invece, sposta la questione sul piano organizzativo: « sono in generale favorevole ad ogni presidio a tutela delle garanzie per la sicurezza sanitaria visto il pericolo di contagio. Prendo atto del comma 8 dell'articolo 2 del Decreto che non impone agli avvocati l'obbligo di green pass in tribunale; partendo da questo, faremo di tutto per organizzare a piazzale Clodio - insieme a tutti gli altri soggetti interessati -  un sistema efficace di controlli che da una parte garantisca la salute e dall'altra assicuri le garanzie della difesa nel processo nell’interesse dei cittadini. Ci vuole buon senso e coraggio e ci vuole un concreto sostegno finanziario per attuare gli strumenti necessari ai controlli. Serve una cabina di regia di avvocati, magistrati, personale amministrativo e forze dell'ordine per coordinare i lavori soprattutto in un contesto che certamente diventa di difficile e complicata attuazione in un tribunale come quello di Roma». Anche per Marcello Basilico, presidente della sezione Lavoro del Tribunale di Genova,  già componente della Giunta ANM per AreaDG, ci potrebbero essere dei problemi a gestire, ad esempio, i grandi processi: «la massima estensione possibile dell'obbligo del green pass darebbe sicuramente maggiori garanzie. Per gli avvocati, il Governo ha fatto una scelta molto precisa, la quale probabilmente trova radice nel fatto che queste nuove norme sono orientate nei confronti della pubblica amministrazione come datore di lavoro. Certamente, però, l'esclusione degli avvocati pone dei grossi problemi logistici: pensiamo ad un maxi processo, o alla imminente udienza preliminare in Camera di Consiglio per il crollo del ponte Morandi:  in una stessa aula ci sarà una presenza copiosa di avvocati ed imputati, potenzialmente non vaccinati o senza il tampone fatto, assolutamente maggioritaria rispetto a giudici e cancellieri. Il problema della trasmissione del virus, in questo caso, potrebbe porsi in maniera significativa, creando anche una difficoltà per individuare delle aule adatte ad ospitare tante persone teoricamente non vaccinate. Collegato a questo, c'è il tema dell'adeguatezza delle misure di sicurezza che la PA deve affrontare per i suoi dipendenti, misure difficili da identificare nel momento in cui una utenza numericamente spropositata  sia a rischio infettivo».


Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue