La banci Buonamici nel mirino della Cartabia

 di Angela Stella Il Riformista 9 settembre 2021

La tragedia del Mottarone continua a tenere banco più per lo scontro tra toghe che per le indagini sullo schianto della funivia, in cui hanno perso la vita quattordici persone. Ieri infatti si è appreso che è stata la ministra della Giustizia Marta Cartabia a promuovere l'azione disciplinare nei confronti dei magistrati che si sono occupati della vicenda: il presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco e la gip Donatella Banci Buonamici. L'iniziativa è stata assunta prima della pausa estiva, a seguito del rapporto degli ispettori di via Arenula chiamati lo scorso 15 giugno ad avviare un’inchiesta amministrativa. In particolare, il Ministero aveva chiesto all’ispettorato di procedere con accertamenti preliminari, a fronte delle notizie sulla sostituzione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Verbania. Del procedimento si occupa ora la procura generale della Cassazione guidata da Giovanni Salvi. Al centro della contestazione disciplinare, la violazione delle regole tabellari, cioè delle norme sull'organizzazione degli uffici giudiziari e la distribuzione dei fascicoli ai singoli giudici secondo criteri predeterminati. In particolare vengono contestate, a vario titolo, "grave inosservanza" delle regole organizzative stabilite dal Csm, mancanza di "correttezza e diligenza" professionale e "gravi scorrettezze" verso gli altri giudici, con conseguente "lesione del principio costituzionale del giudice naturale e danno grave all'immagine dell'ufficio". La giudice, difesa dall’avvocato Davide Steccanella, ha già depositato una memoria di 35 pagine. Potranno essere ascoltati anche dei testimoni. Al termine dell'istruttoria la Procura della Cassazione potrà  archiviare o mandarli a processo davanti al Csm. Sempre il Consiglio Superiore della Magistratura a fine luglio, in plenum, si era espresso sulla questione: attraverso una delibera, era stata bocciata la revoca del fascicolo da parte di Montefusco alla Banci Buonamici. Inoltre erano stati ritenuti illegittimi, perché non conformi alle regole tabellari vigenti nell'ufficio, i decreti che riguardano l'organizzazione del lavoro: il primo che prevedeva l'esonero del giudice Elena Ceriotti per 4 mesi dalle funzioni di gip e anche quello dell'auto assegnazione del fascicolo da parte della Buonamici.

 

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