Proroga per i referendum


di Angela Stella Il Riformista 29 settembre 2021

Più tempo per la consegna delle firme sul referendum cannabis. La proroga è stata inserita nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri di oggi. La notizia è stata accolta con una ovazione ieri in piazza Montecitorio dove il Comitato promotore aveva convocato un presidio dal titolo: «Giù le mani dal referendum». 

La consegna delle quasi 600mila firme raccolte sul referendum per la depenalizzazione della cannabis coi relativi certificati, avevano denunciato i promotori, «è fortemente a rischio per i passaggi burocratici delle amministrazioni e per l’assenza di una risposta da parte del Governo». Risposta che però dovrebbe arrivare oggi. 

«A seguito della diffida inviata sabato 25 settembre, e grazie alle decine di persone che si sono subito attivate, le amministrazioni stanno rispondendo: a oggi (ieri, ndr) sono pervenute 340.000 certificazioni. Il tempo però non è molto, mancano meno di 48 ore alla consegna delle sottoscrizioni in Corte di Cassazione. È dunque materialmente difficilissimo poter mettere in sicurezza oltre 160 mila firme entro l’alba di domani», hanno precisato Marco Perduca, Antonella Soldo e Riccardo Magi, promotori dell’iniziativa referendaria, «dopo aver raccolto le firme in tempi record e averle fatte pervenire ai Comuni lo scorso 22 settembre, ne abbiamo diffidato 1.400 perché rispondessero nelle 48 ore previste dalla legge. Oggi abbiamo oltre la metà dei certificati necessari ma i tempi sono troppo stretti. Non vogliamo che questo referendum venga discriminato, chiediamo di avere tempo fino al 31 ottobre: ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio, siamo pronti a mettere in mora il Ministero dell’Interno. Questo ritardo non dipende da noi, non possiamo subirne gli effetti». Oltre 400 persone hanno aderito al digiuno iniziato alla mezzanotte di domenica 26 settembre per chiedere una risposta alle istituzioni. 

In piazza è intervenuta anche la senatrice di Più Europa Emma Bonino: «Non stiamo chiedendo la luna. Prevedere la proroga significherebbe mostrare rispetto per i 600 mila firmatari. Se riusciremo a portare a casa questo risultato, la battaglia sarà dura ma chissà che le vicende personali di un leader proibizionista faranno riflettere», con riferimento alla vicenda di Luca Morisi, guru social di Matteo Salvini. Presente anche Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione promotrice Luca Coscioni: «Attendiamo con fiducia la decisione di domani,  in questo modo il governo italiano non farebbe un favore al referendum Cannabis ma difenderebbe l’istituto referendario e il diritto delle persone a esprimersi sul tema», ha affermato. 

«L’impegno del Governo è certamente un ottimo segnale ma attendiamo l’esito formale dal Consiglio dei Ministri», il commento del presidente di Più Europa Riccardo Magi.

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