Il riformista in campo per i referendum

 di Angela Stella Il Riformista 11 settembre 2021

Dopo la settimana napoletana di raccolte firme sui referendum 'giustizia giusta' promossi da Lega e Partito Radicale, dove grazie a numerosi avvocati, politici e pure tanti magistrati abbiamo portato a casa oltre 3000 sottoscrizioni,  da lunedì il Riformista scende in campo anche a Roma. Ci troverete, dunque, dal 13 al 17 settembre dalle ore 9 alle ore 13:00 a piazza Cardelli, quasi a metà strada tra il Tevere e Palazzo Montecitorio, a pochi passi dalla nostra redazione. L'Unione delle Camere Penali sta mettendo a disposizione gli autenticatori. Inoltre lunedì pomeriggio, a partire dalle ore 18, insieme alla Fondazione Ottimisti Razionali, abbiamo organizzato un dibattito proprio sui referendum a cui parteciperanno Alfonso Celotto, docente di diritto Costituzionale presso l'Università Roma Tre, l'onorevole di Italia Viva Roberto Giachetti, il senatore dem Salvatore Margiotta, la tesoriera del Partito Radicale Irene Testa. Un impegno irrinunciabile quindi per una testata garantista, rispettosa dei principi costituzionali e che considera il carcere una extrema ratio.  Gli ultimi dati sul numero di firme raccolte risalgono a metà agosto, quando si erano già superate le 500 mila adesioni ma l’obiettivo, dissero dalla Lega allora, «è raddoppiarle nelle prossime settimane. Anche per questo, non si fermano il tour di Matteo Salvini né la mobilitazione con i gazebo organizzati dal partito in tutta Italia». Da questi numeri sono però escluse le firme raccolte da tutti gli altri partiti che hanno aderito, a partire da Forza Italia, Nuovo PSI, UDC, PSI. Ricordiamo che anche il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha firmato a luglio per tutti e sei i quesiti, sorpassando anche Fratelli d’Italia, che si era smarcata da Salvini su custodia cautelare e abrogazione della legge Severino. Il Pd invece è fermamente contrario, in quanto la reputa una iniziativa populista che contrasta con le riforme di cui si sta discutendo in parlamento.  Tuttavia, all'interno hanno vissuto una specie di psicodramma quando ad aderire in pieno o in parte invece alla campagna referendaria sono stati, ovviamente a titolo personale, nomi di spicco come Goffredo Bettini, Giorgio Gori, Gianni Pittella, Massimo Smeriglio, Luciano Pizzetti. Dicono no anche i pentastellati. In realtà il numero finale delle firme raccolte ha più un valore politico che uno effettivamente incidente per i successivi passi da compiere verso l'ipotetico voto, in quanto con l’approvazione a fine luglio del Consiglio regionale siciliano si è raggiunto il numero di amministrazioni favorevoli a indire il referendum sulla riforma della giustizia. L’ok dell’aula palermitana è giunto dopo quelli lombardo, del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e dell’Umbria.  Intanto però dal 17 agosto decine di deputati, senatori e consiglieri regionali della Lega sono al lavoro in via Bellerio a Milano: stanno controllando i moduli di raccolta firme. Obiettivo: verificarne la correttezza; forse una attività più complessa della stessa raccolta. Infatti una volta chiusa la campagna tutti i moduli dovranno passare il vaglio della Cassazione. Superato questo scoglio, quello ancora più arduo della Corte Costituzionale. 

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