Stop al far west tabulati

 di Angela Stella Il Riformista 30 settembre 2021

Cambio delle regole in chiave garantista nelle inchieste penali sull'acquisizione dei tabulati telefonici (esclusi i contenuti) dai fornitori: essa potrà essere disposta solo con un decreto motivato del giudice. Lo ha stabilito ieri il Consiglio dei ministri con il decreto legge approvato su proposta della ministra della Giustizia Marta Cartabia e con cui l'Italia si adegua al diritto comunitario e in particolare alla sentenza della Corte di Giustizia Ue del 2 marzo 2021. La sentenza della Corte europea riguardava l'Estonia: il principio stabilito dai giudici di Strasburgo è che i dati telefonici e telematici possono essere acquisiti solo in procedimenti che riguardano reati gravi o minacce gravi e l'atto è subordinato all'autorizzazione di un giudice terzo. Nel dettaglio l'articolo 1 del decreto legge prevede che il pm dovrà fornire una richiesta motivata di autorizzazione al gip che poi darà o meno l'assenso. Il pm potrà chiedere i tabulati, leggiamo nella bozza di decreto, «se sussistono sufficienti indizi di reati per i quali la legge stabilisce la pena dell'ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a tre anni e dei reati di minaccia e di molestia o disturbo alle persone col mezzo del telefono, quando la minaccia, la molestia e il disturbo sono gravi, ove rilevanti ai fini della prosecuzione delle indagini». In caso di urgenza il pm potrà procedere all'acquisizione dei dati con un decreto motivato che deve essere convalidato entro 48 ore dal gip, altrimenti il materiale raccolto sarà inutilizzabile. La norma è retroattiva.  Per il responsabile Giustizia di Azione, l'onorevole Enrico Costa, che aveva fatto pressioni affinché il nostro Paese si mettesse in linea con l'Europa,  «il decreto sui tabulati telefonici è l'ennesimo risultato delle nostre battaglie liberali sulla giustizia alle quali il governo ha dato un riscontro positivo. D'ora in avanti sarà il giudice a dover autorizzare il Pubblico ministero ad acquisire i tabulati telefonici. Nei mesi scorsi il Governo aveva accolto un mio odg in questo senso. Questo perché il ‘tabulato telefonico’ contiene una notevole quantità di informazioni molto sensibili: ‘traccia’ la vita di ciascuno, dalle relazioni agli spostamenti, alle abitudini, ai collegamenti informatici. E l'accesso a questi dati, incrociati e sapientemente correlati, risulta talvolta più invasivo delle intercettazioni telefoniche o ambientali: svela la posizione nello spazio e nel tempo di una persona e la sua cerchia di relazioni sociali”. Basti pensare che nel 2014 solo la compagnia Vodafone dichiarò di essere destinataria in Italia di oltre 600.000 richieste di tabulati. 

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