Cartabia su SMCV: tradita la Costituzione

 di Angela Stella

«Un’offesa e un oltraggio alla dignità della persona dei detenuti e anche a quella divisa che ogni donna e ogni uomo della Polizia Penitenziaria deve portare con onore, per il difficile, fondamentale e delicato compito che è chiamato a svolgere». Davanti ai video pubblicati su quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020 - «fatti salvi gli ulteriori accertamenti dell’Autorità Giudiziaria e tutte le garanzie per gli indagati» - la Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, parla di «un tradimento della Costituzione: l’art. 27 esplicitamente richiama il “senso di umanità”, che deve connotare ogni momento di vita in ogni istituto penitenziario. Si tratta di un tradimento – aggiunge la Ministra - anche dell’alta funzione assegnata al Corpo di Polizia Penitenziaria, sempre in prima fila nella fondamentale missione – svolta ogni giorno con dedizione da migliaia di agenti - di contribuire alla rieducazione del condannato». Sono parole durissime quelle della Guardasigilli, un bel cambio di passo rispetto alla prima nota emessa il giorno degli arresti dove si esprimeva solo fiducia nel corpo di polizia penitenziaria. «Di fronte a fatti di una tale gravità non basta una condanna a parole. Occorre attivarsi» ha detto la Ministra che come primo passo ha convocato ieri mattina alle 9 il Capo del Dap, Bernardo Petralia, il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, e il Sottosegretario Francesco Paolo Sisto. «Sconcertati dalle immagini diffuse - si legge in una nota di via Arenula -  i partecipanti hanno espresso la più ferma condanna per la violenza e le umiliazioni inflitte ai detenuti, che non possono trovare né giustificazioni né scusanti. La Ministra ha chiesto approfondimenti sull’intera catena di informazioni e responsabilità, a tutti i livelli, che hanno consentito quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere; e un rapporto a più ampio raggio anche su altri istituti». Inoltre, ieri, «una volta ricevuta formale trasmissione da parte dell’Autorità Giudiziaria di Santa Maria Capua Vetere dell’ordinanza di custodia cautelare, sono state immediatamente disposte le sospensioni di tutti i 52 indagati raggiunti da misure di vario tipo. Il Dap sta valutando ulteriori provvedimenti anche nei confronti di altri indagati, non destinatari di iniziative cautelari, e ha disposto altresì un’ispezione straordinaria nell’Istituto del casertano, confidando nel pronto nulla osta dell’Autorità Giudiziaria». Evidentemente i video della 'orribile mattanza', come ha descritto il gip quegli accadimenti, ha dato una accelerata al Ministero che «ha inoltre sollecitato un incontro con tutti gli 11 Provveditori regionali dell’Amministrazione penitenziaria, e un analogo incontro con tutte le rappresentanze sindacali» ribadendo altresì  «la necessità di procedere tempestivamente al ripristino dell’intera rete di videosorveglianza attiva negli istituti. È stata infine soprattutto sottolineata la necessità di rafforzare ulteriormente l’attività di formazione, già in corso, di tutto il personale dell’Amministrazione penitenziaria». Intanto il Pd chiede che la Ministra riferisca in Parlamento: «sono violenze che ci fanno inorridire, violenze non lecite in un paese democratico come il nostro, con detenuti picchiati e umiliati senza motivo». Così Emanuele Fiano, dell'ufficio di presidenza gruppo Pd, che ha chiesto appunto che «la ministra della Giustizia Cartabia venga in aula a riferire su quanto è accaduto, con una precisazione: vorremmo sapere se nessuno dei livelli superiori di quegli agenti avesse saputo o sapeva». Stessa richiesta è giunta anche dall'onorevole di Azione, Enrico Costa, che ha aggiunto: «il capo Dap venga in commissione Giustizia urgentemente a rispondere». Fonti del Ministero dicono al Riformista che si tratta di una richiesta a cui la ministra non si sottrarrà. Poco dopo anche il segretario Enrico Letta si è espresso: «Immagini gravissime su cui la Magistratura fará piena luce». Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani, ha chiesto invece che «per porre fine alle violazioni delle leggi che vedono un coinvolgimento delle forze di polizia e riaffermare il ruolo centrale di queste nella protezione dei diritti è ora, anche in Italia, di inserire i codici o numeri identificativi individuali per le forze dell'ordine, come elemento importante di fiducia». Si fa sentire anche  Magistratura Democratica: «A luglio 2021 saranno venti gli anni trascorsi dai fatti del G8 di Genova. Nomi come Diaz e Bolzaneto evocano quella eclisse della democrazia sulla quale ancora dobbiamo riflettere. Nell’anniversario di quel dramma, le immagini dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e le parole del comunicato stampa della Procura della Repubblica di quella città dimostrano che abbiamo ancora davanti, e non alle spalle, i problemi della tortura, dell’uso eccessivo della forza da parte chi detiene il monopolio della violenza, dei modelli organizzativi delle agenzie di polizia, dei depistaggi e delle coperture istituzionali, delle reticenze ascrivibili allo spirito di corpo, delle impunità, delle difficoltà a svolgere inchieste effettive sugli abusi. Questioni essenziali per la democrazia».  Per il coordinamento di AreaDg «quando la libertà, la sicurezza, la salute e la vita stessa delle persone viene affidata allo Stato a causa della detenzione non è in alcun modo accettabile che anche soltanto una delle persone che in quel frangente lo Stato rappresenta possa così gravemente violare il patto di fiducia con la comunità che gli ha affidato questa grande responsabilità». Infine per l'Osservatorio Carcere dell'Unione Camere Penali « questa vicenda conferma l’urgente necessità della profonda riforma del sistema della esecuzione penale, irresponsabilmente abbandonata sin dal primo Governo di questa legislatura, che affronti e risolva le drammatiche condizioni di vita nelle carceri dei detenuti e degli stessi operatori penitenziari, rispetto alla cui struttura organizzativa si impongono interventi urgenti per assicurare un continuo ed efficace controllo».

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