Csm boccia la sottrazione del fascicolo alla Buonamici

 di Angela Stella Il Riformista 29 luglio 2021

ll plenum del Csm ha bocciato la revoca del fascicolo sulla tragedia della funivia del Mottarone da parte del presidente del tribunale Luigi Montefusco alla giudice per le indagini preliminari Donatella Banci Buonamici. Inoltre sono illegittimi, perché non conformi alle regole tabellari vigenti nell'ufficio, i decreti che riguardano l'organizzazione del lavoro: il primo che prevedeva l'esonero del giudice Elena Ceriotti per 4 mesi dalle funzioni di gip e anche quello dell'auto assegnazione del fascicolo da parte della Buonamici. In tutto, dunque, sono tre i decreti non approvati dal Csm, attraverso una delibera della settima commissione, approvata a maggioranza ieri con 24 voti a favore e l'astensione del laico di Forza Italia, Alessio Lanzi, dopo un lungo dibattito. I rilievi riguardano, sulla base delle competenze che sono assegnate alla commissione, solo la conformità dei provvedimenti alle 'tabelle' adottate dal Tribunale, e le violazioni alle stesse. Quindi l'illegittimità dei decreti è relativa solo ad aspetti organizzativi, e all'osservanza delle disposizioni tabellari, e non riguarda la loro validità processuale. «In questa sede, ferme le eventuali ulteriori valutazioni di competenza in altre sedi consiliari, si deve unicamente valutare la conformità dei tre provvedimenti citati alla normativa primaria e secondaria», spiega infatti la delibera approvata. E «al riguardo è opportuno preliminarmente ribadire che la mancata approvazione dei provvedimenti organizzativi non incide sulla validità degli atti procedimentali e processuali». Nel corso del dibattito il consigliere Lanzi aveva chiesto il ritorno della delibera in commissione per stralciare la posizione della giudice Banci Buonamici, o comunque di votare separatamente i tre provvedimenti esaminati dalla delibera. Richiesta che il plenum ha respinto. La gip, ha sottolineato Lanzi, «ha reso un ottimo servizio alla giustizia, ha dimostrato grande indipendenza e imparzialità. Di questo non possiamo non tenere conto. Sono contrario al fatto che vengano parificate e trattate contestualmente condotte completamente diverse. Vedere la condotta tenuta da Banci insieme a quella tenuta dal presidente del tribunale che ha tolto un fascicolo non è un buon risultato, non è un buon servizio che rendiamo alla magistratura». Hanno parlato di «un grave vulnus» in riferimento alla revoca del fascicolo alla giudice i togati Nino di Matteo e Sebastiano Ardita: «la revoca della assegnazione al GIP Banci Buonamici rappresenta un grave vulnus all’organizzazione dell’ufficio idonea ad incidere sull’andamento del processo, dal momento che erano stati già adottati provvedimenti sulla libertà personale». Essa, infatti, era intervenuta dopo che erano stati scarcerati tre indagati e dopo che la stampa esercitava enormi pressioni esterne; ed è intervenuta quando era già pronto il provvedimento che decideva sulla richiesta di incidente probatorio che non poté essere depositato. «Deboli appaiono gli argomenti del presidente del Tribunale - hanno detto Ardita e Di Matteo -  molto convincenti quelli della dott.ssa Banci Buonamici, che risulta avere operato con correttezza e senso di responsabilità e a lei dovrebbe andare il sostegno dell’organo di autogoverno. È un errore grave mettere sullo stesso piano tutti i provvedimenti, ed il CSM dovrebbe oggi (ieri, ndr) concentrarsi sulla illegittimità della revoca dell’assegnazione al giudice competente e sulle sue conseguenze».  Questa vicenda - hanno concluso -  «ha un’enorme rilevanza, perché la difesa della autonomia del giudice contro qualsiasi possibile interferenza esterna rappresenta il compito prioritario dell’autogoverno.  In questo quadro la decisione di sollevare il giudice dalla competenza - benché formalmente non risulti rivolta a quello scopo - rischia di trasformarsi in una lesione alla indipendenza del giudice e alla sua immagine. Ecco il senso dell’apertura della pratica che proviene da noi che siamo stati eletti nella categoria dei pubblici ministeri: per dire che l'autonomia del giudice è un bene prioritario e irrinunciabile in una democrazia». Alla luce dei tre decreti bocciati, il presidente del tribunale dovrà tenere conto delle osservazioni del Csm per decidere a chi assegnare, stavolta in via definitiva il fascicolo. Quindi in teoria potrebbe ritornare tutto in mano alla Banci Buonamici, e sarebbe la scelta più ragionevole. 


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