Insinuazioni Gratteri pericolo per la Giustizia, Md si ribella: “Giudici trattati da collusi”

 di Angela Stella Il Riformista online 24 gennaio 2021


Non si placano le polemiche per le improvvide dichiarazioni del Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri al Corriere della Sera: “Noi facciamo richieste, sono i giudici delle indagini preliminari, sempre diversi, che ordinano gli arresti. Così è avvenuto anche in questo caso. Poi se altri giudici scarcerano nelle fasi successive non ci posso fare niente, ma credo che la storia spiegherà anche queste situazioni”, ha risposto così il pm al collega che gli ha chiesto come mai spesso le sue inchieste vengano ridimensionate. Incalzato dal giornalista, “Che significa? Ci sono indagini in corso? Qualche pentito che parla anche di giudici?”, Gratteri ha replicato: “Su questo ovviamente non posso rispondere”.

Poche purtroppo sono state le reazioni in questi giorni, e oggi per fortuna è arrivata anche quella dell’Esecutivo di Magistratura Democratica: seppur “ben consapevoli di quanto sia importante la libertà di parola dei magistrati, anche quale prezioso strumento di difesa della giurisdizione” tuttavia, sottolinea l’esecutivo presieduto dal Segretario Nazionale Mariarosaria Guglielmi“le parole del Procuratore Gratteri si trasformano nell’esatto contrario e in un rischio per il libero dispiegamento della giurisdizione”.

Non è affatto morbida l’analisi che fanno da Md, perché dicono chiaramente quello che a tutti, o quasi, è apparso chiaro, ossia che le parole del pm calabrese sono gravissime perché alluderebbero a pericolose complicità tra giudici e malavita: “Non crediamo – scrivono –  che la comunicazione dei Procuratori della Repubblica possa spingersi fino al punto di lasciare intendere che essi siano gli unici depositari della verità, e di evocare l’immagine del giudice che si discosti dalle ipotesi accusatorie come nemico o colluso“.


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