Prescritti gli omicidi colposi Nuovo processo a Moretti

 di Valentina Stella Il Dubbio 9 gennaio 2021

Da qualsiasi lato si consideri la sentenza di ieri della Cassazione sulla strage di Viareggio è comunque un macigno, sia per i parenti delle 32 vittime che per gli imputati: la quarta sezione penale ha deciso infatti di dichiarare prescritti gli omicidi colposi a seguito dell'esclusione dell'aggravante della violazione delle norme sulla sicurezza nel lavoro. Inoltre ha rinviato alla Corte d'Appello di Firenze la riapertura dell'appello bis per disastro ferroviario colposo per l'ex ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. Probabilmente si dovrà verificare la sussistenza di eventuali profili di colpa, mentre per altre posizioni si dovrà rivalutare la pena: la certezza si avrà solo leggendo le motivazioni degli ermellini. Comunque un nuovo processo di appello si farà anche per l'ex ad di Trenitalia Vincenzo Soprano, che era stato condannato a sei anni, e per Francesco Favo, all'epoca dei fatti certificatore della sicurezza, che era stato condannato a quattro anni. Giudizio bis di secondo grado anche per gli allora vertici di Gatx Rail Austria, di Gatx Rail Germania e delle Officine Jugenthal, società incaricate della manutenzione dei carri cisterna, uno dei quali deragliò provocando l'esplosione di una delle quattordici cisterne, contenente Gpl. La Corte di Cassazione ha confermato altresì le assoluzioni, stabilite in appello, dei due dirigenti di Rfi Giorgio Di Marco e Giovanni Costa. Scene di disperazione fra i parenti delle vittime davanti al palazzo della Corte di Cassazione a Roma. Molti di loro sono scoppiati in lacrime quando hanno ricevuto la notizia del verdetto. Marco Piagentini, superstite che nel disastro ferroviario perse la moglie e due figli e membro dell'associazione Il Mondo che vorrei onlus, che riunisce familiari delle vittime, ha dichiarato: «Noi speravamo nella giustizia. Ci sono state due sentenze che hanno lavorato per portare quello che è un giudizio nel merito della legge, tutto quello che sono i documenti, i periti,


tutto quello che è stato fatto per far emergere la verità dei fatti. Periti da tutta Italia e Europa sono venuti a raccontare lo stato delle ferrovie. Oggi si scrive una parola triste perchè nuovamente la parola prescrizione torna in un processo così importante per il Paese». Soddisfazione invece è stata espressa dall'avvocato Franco Coppi, co- difensore di Mauro Moretti: «È stata colpita in maniera radicale la sentenza della Corte di appello: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l'impianto delle accuse e delle responsabilità». In realtà la posizione di Moretti non è chiara: se da un lato nel dispositivo leggiamo che la Corte «annulla la sentenza impugnata nei confronti di Moretti Mauro, relativamente all'aggravante di cui all'articolo 589, comma 2 codice penale, aggravante che elimina, e relativamente ai profili di colpa puntualizzati in motivazione, e rinvia per nuovo giudizio alla Corte di appello di Firenze, altra sezione, cui demanda la regolamentazione tra le parti delle spese di questo giudizio di legittimità», dall'altro lato una nota fatta trapelare dalla Cassazione nel pomeriggio sostiene invece, per quanto riguarda la conferma dell'esistenza del reato di omicidio colposo plurimo, che «tale reato, con l'eccezione dell'imputato che aveva rinunciato alla prescrizione, è stato dichiarato prescritto in quanto esclusa la circostanza aggravante della violazione delle norme di prevenzione sui luoghi di lavoro». Però ci spiega il legale storico di Moretti, l'avvocato Armando D'Apote, «Moretti aveva rinunciato alla prescrizione solo per i reati di incendio e lesioni colpose, mentre per il reato di omicidio colposo plurimo non aveva rinunciato alla prescrizione. Il dispositivo è stato più chiaro del successivo comunicato della Corte, per questo occorrerà attendere le motivazioni. Quello che posso aggiungere è che mi aspettavo una decisione che definisse la posizione dell'imputato Moretti e restituisse il miglior manager pubblico che abbiamo avuto negli ultimi 25 anni alla sua funzione


nell'interesse del Paese». In primo e secondo grado Moretti era stato condannato a 7 anni di reclusione: secondo l'accusa non aveva valutato i rischi nel trasporto di merci pericolose. Moretti aveva rinunciato alla prescrizione «per rispetto alle vittime e ai loro familiari» ma anche, aveva aggiunto, «perché ritengo di essere innocente». La Procura generale di Cassazione lo scorso 2 dicembre aveva chiesto l’annullamento con rinvio della condanna di Moretti, la cui responsabilità andava necessariamente rivalutata a seguito di un nuovo esame delle condotte tenute nel lungo periodo di tempo trascorso tra il momento della cessazione dell’imputato dalle cariche sociali in Rete Ferroviaria Italiana, con il subentro di altri responsabili, e il momento nel quale il disastro si è verificato. Quando andiamo in stampa nessuna reazione da via Arenula. Per il Governo ha parlato il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Roberto Traversi: «In un Paese civile non può esistere che la morte orribile di 32 persone resti senza colpevoli e la prescrizione impedisca l'accertamento delle responsabilità di chi doveva vigilare e poteva impedire che si verificasse una strage e non l'ha fatto».

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