Magistrati onorari in sciopero «Indifferenza intollerabile»

 di Valentina Stella Il Dubbio 21 gennaio 2021

Con una adesione del 90% prosegue per il terzo giorno lo sciopero indetto da circa 5000 magistrati onorari che terminerà domani. Continua dunque l'astensione dalle udienze civili e penali, fatta eccezione per le cause più urgenti, ossia quelle con detenuti o a rischio prescrizione. In questi giorni di sciopero non sono previste manifestazioni, perché le toghe onorarie hanno deciso che torneranno a far sentire la loro voce con flash mob che saranno organizzati in concomitanza con le cerimonie per il nuovo anno giudiziario in programma la prossima settimana. Come affermato in una nota della Consulta della Magistratura Onoraria, «non è tollerabile l'indifferenza dello Stato verso questa categoria di lavoratori». Tra qualche mese «all'assenza di tutele e a una retribuzione indegna si unirà, per


effetto della riforma Orlando, anche un dimezzamento degli impieghi, a scapito dell'efficienza degli uffici giudiziari». Oggi è anche il 15esimo giorno di sciopero della fame di Vincenza Gagliardotto e Sabrina Argiolas, Got al Tribunale di Palermo. Lo scontento è aumentato in questi giorni: se è vero che il ddl di riforma della magistratura onoraria ha avuto una accelerazione in commissione giustizia del Senato, tuttavia c'è molto malcontento perché è deludente rispetto alle richieste avanzate dalla categoria, ossia l'inquadramento come lavoratori subordinati. A ciò si aggiunge che nel Recovery Fund non è stato previsto alcun fondo per la magistratura precaria. Eppure, come sottolinea in un altro comunicato Federmot, «il 2020 si è chiuso con le decisioni dei Tribunali di Napoli e Vicenza che, unitisi a Sassari, proseguono con la condanna dell’operato del Ministero della Giustizia, colpevole di aver negato per anni i diritti economici e previdenziali dei magistrati onorari italiani. Il 2021 si è aperto nel medesimo solco, con la pronuncia del Tribunale di Roma». Infatti lo scorso 13 gennaio il Tribunale Civile di Roma ha condannato la Presidenza del Consiglio


dei Ministri al risarcimento danni nei confronti di decine di giudici di pace, Vpo e Got, per una ripetuta serie di inadempimenti di direttive comunitarie a tutela dei lavoratori, tenuto conto del loro diritto a ferie retribuite, congedi e assenze retribuite per maternità e paternità, nonché a percepire un trattamento previdenziale e il Tfr. Alla luce di questo quadro, per Federmot è necessario «richiamare l’attenzione dei cittadini e degli operatori del diritto, in primis gli avvocati e i magistrati di ruolo, affinché si impegnino con sempre maggiore forza nella difesa della magistratura precaria in servizio, insostituibile strumento di risposta alla domanda di giustizia, costantemente insidiata da una gestione ministeriale inadeguata e inefficiente». L'unica soluzione praticabile è la decretazione di urgenza, che preveda la permanenza nelle funzioni e i diritti lavoristici imposti dalla normativa violata.

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