Caso Regeni, chiesto il processo per quattro agenti dei servizi segreti egiziani

 di Valentina Stella Il Dubbio 21 gennaio 2021

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro appartenenti ai servizi segreti egiziani accusati del sequestro, delle torture e dell'omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore italiano trovato privo di vita in Egitto nel febbraio del 2016. Per Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif le accuse variano dal sequestro di persona pluriaggravato al concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Per un quinto agente i pm capitolini hanno chiesto l'archiviazione. In una nota la Procura capitolina ha affermato che «nella mattinata odierna ( ieri, ndr), nel procedimento per il sequestro, la tortura e l'omicidio di Giulio Regeni, non essendo intervenuto alcun fatto nuovo dopo la notifica dell'avviso di conclusioni delle indagini, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio negli uffici del Giudice dell'udienza preliminare nei confronti


dei quattro cittadini egiziani appartenenti agli apparati di sicurezza». L'udienza preliminare per i quattro agenti dei servizi segreti egiziani potrebbe essere fissata entro la fine della primavera. Davanti al gup si aprirà la questione dell'assenza dell'elezione di domicilio per gli indagati. Il giudice per le udienze preliminari dovrà, infatti, affrontare questo tema oggetto di rogatoria della Procura di Roma firmata dal procuratore Michele Prestipino e dal sostituto Sergio Colaiocco nell'aprile del 2019 e più volte sollecitata nel corso degli incontri con le autorità egiziane. In base al nostro sistema giudiziario proseguire il procedimento e rinviare a giudizio non è possibile se non c'è la certezza dell'avvenuta notifica ai quattro al Cairo. Secondo la ricostruzione contenuta nell'avviso di conclusione delle indagini, i quattro indagati «per motivi abietti e futili ed abusando dei loro poteri, con crudeltà cagionavano a Giulio Regeni lesioni, che gli avrebbero impedito di attendere


alle ordinarie occupazioni per oltre 40 giorni» e che «hanno comportato l'indebolimento e la perdita permanente di più organi». I quattro, «seviziandolo», avrebbero causato a Regeni «acute sofferenze fisiche». Mentre per il Procuratore generale dell'Egitto, Hamada al Sawi, non ci sono prove sufficienti per provare le accuse, testimoni ritenuti affidabili dai pubblici ministeri hanno dichiarato che il ricercatore 28enne è stato rapito da agenti dell'Agenzia egiziana per la sicurezza nazionale il 25 gennaio 2016, e portato in almeno due caserme nelle ore successive.

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