intervista a nazario pagano

 Valentina Stella dubbio 1 dicembre 2023

Separazione delle carriere: il Ministro della Giustizia Carlo Nordio promette che porterà un testo in Cdm la prossima primavera. Ma Forza Italia fa pressing: insieme al premierato la riforma vada avanti parallelamente. Ne parliamo con l’onorevole azzurro Nazario Pagano, Presidente della Commissione Affari Costituzionali che ha svolto già diverse audizioni sul tema, e che al Dubbio dice: “dalla prossima settimana ho disposto che riprendano le audizioni”. Sullo scontro tra magistratura e politica: “Abbassare i toni non è un consiglio da dare ma una necessità da mettere in atto da parte di entrambi”.

Presidente è infastidito dal fatto che Nordio e il Governo hanno deciso di posticipare la riforma della separazione delle carriere?

No, più che infastidito, forse è giusto ricordare al Ministro Nordio che in Commissione sono incardinati già da tempo quattro disegni di legge di riforma costituzionale, presentati da quattro gruppi - due di opposizione e due di maggioranza -, che intendono riformare questo settore e in particolare queste norme che riguardano i magistrati per indirizzarli verso una separazione delle carriere. Penso che si giusto distinguere il ruolo del parlamento da quello del governo, il potere legislativo rispetto a quello esecutivo. È pur vero che sul cosiddetto premierato è stato il governo ad inviarci ad una bozza; però sulla questione della separazione delle carriere il Parlamento è già in uno stadio avanzato.

 Il Guardasigilli sostiene che presenterà la riforma in Cdm in primavera. Lei ci crede o l’ennesimo tentativo per tenere buoni i sostenitori?

Io ci credo, nel senso che attribuisco onestà intellettuale al Ministro Nordio, so che è un gentiluomo, un liberale vero, che sosteneva la separazione delle carriere in tempi non sospetti, ben prima di essere nominato ministro. Non ho motivo di avere dubbi. Che lui dica la verità ne sono certo. Però è chiaro che lui è un membro dell’esecutivo, noi siamo invece il potere legislativo: le iniziative possono essere di matrice governativa o parlamentare. Quando e se dovesse arrivare in commissione la proposta del governo verrà innestata in quelle già in discussione. Credo che chiederci di sospendere il lavoro parlamentare sia inappropriato.

 Intanto cosa accadrà in Commissione Affari Costituzionali?

Per quanto mi riguarda intendo proseguire l’attività istruttoria che è già avviata da tempo. Ovviamente le audizioni previste sono tante, le abbiamo dovute sospendere per dare spazio ad alcuni decreti legge che erano stati assegnati dal governo alla prima commissione e che necessitavano di una risposta per la conversione in legge, ma già dalla prossima settimana ho disposto che si riprendano le audizioni sulle quattro riforme di legge.

 

Cosa ne pensa di quanto detto da Crosetto in merito alla magistratura? Condivide le sue preoccupazioni?

Personalmente non sono a conoscenza di notizie di cui è a conoscenza il Ministro, però posso tranquillamente affermare che il sistema delle correnti all’interno della magistratura lo vedo come un sistema inappropriato in una logica democratica.

Secondo lei è necessario che riferisca quanto prima in Parlamento?

Penso che sia diritto dei gruppi parlamentari chiedere che lui si possa esprimere su alcune dichiarazioni fatte ad un organo di informazione.

Il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro sarà un ulteriore elemento di scontro tra magistratura e politica?

Secondo me no, perché rientra nelle dinamiche di un processo penale. Può accadere che nonostante un pubblico ministero sia convinto che non si debba procedere nei confronti di un indagato, talvolta capita che un gup possa invece ritenere opportuno avviare un procedimento penale. Penso comunque che il sottosegretario Delmastro sia innocente sino a sentenza passata in giudicato, come da Costituzione.

Non pensa che il dibattito tra politica e magistratura debba porre nel cassetto quanto accaduto con Tangentopoli? In fondo molti magistrati che esercitano ora, ai quei tempi non erano neanche in magistratura.

Lo penso, anzi ne sono fermamente convinto. Credo che i poteri dello Stato, ognuno per la propria parte, debbano contribuire a far sì che il nostro Paese sia libero e democratico. Certo, occorre evitare gli sconfinamenti tra un potere e l’altro. Abbassare i toni non è un consiglio da dare ma una necessità da mettere in atto da parte di politica e magistratura. 

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