Conferenza di fine anno rimandata ancora

 Valentina Stella Dubbio 28 dicembre 2023

 

Oggi alle 11 si sarebbe dovuta tenere la conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Tuttavia è stata nuovamente rinviata a data da definirsi a causa della recrudescenza dello stato influenzale che ha colpito la premier nei giorni scorsi. Prima della sconvocazione, ci si era chiesti: ma i giornalisti saranno presenti e porranno le domande? Infatti alle 10 di stamattina la Federazione Nazionale della Stampa Italiana si ritroverà davanti alla sua sede per dare inizio alla prima protesta contro l’emendamento del responsabile giustizia di Azione, Enrico Costa, che prevede il divieto di pubblicazione, anche per estratto, dell’ordinanza di custodia cautelare. Si prevede una passeggiata davanti ai palazzi del potere con il bavaglio sulla bocca.  Insieme al sit era prevista anche l’assenza dei vertici dalla conferenza stampa: «La Federazione nazionale della Stampa italiana – si leggeva in una nota - conferma che domani (oggi, per chi legge) i suoi vertici, la segretaria generale Alessandra Costante e il presidente Vittorio di Trapani, sebbene invitati, non saranno alla conferenza stampa di fine anno della premier Meloni organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare. Non è una esortazione a disertare un appuntamento istituzionale al quale i colleghi vengono inviati per lavoro, ma l’inizio della mobilitazione che il sindacato dei giornalisti metterà in campo contro provvedimenti che sanno di censura e per la dignità della professione». Anche «i presidenti degli Ordini regionali dei giornalisti condividono le preoccupazioni espresse dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Fnsi per le minacce che al diritto di cronaca derivano dall’approvazione dell’emendamento». I presidenti «si uniscono alla richiesta di non approvare il provvedimento ritenendolo una ‘legge bavaglio’ che lede il diritto dei cittadini ad essere informati, in particolare nel campo dell’attività giudiziaria». A solidarizzare con la Fnsi è Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito Democratico: «Faremo di tutto per opporci in Parlamento all'emendamento Costa che va contro la Costituzione, la Carta dei diritti della Ue, la Convenzione dei diritti dell'uomo e il diritto degli italiani di essere informati». La domanda iniziale resta valida per quando si terrà finalmente l’incontro con la stampa da parte di Giorgia Meloni. 

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