Csm: oggi finalmente il primo voto

 di Valentina Stella Il Dubbio 5 aprile 2022

Incredibile ma vero: stamattina finalmente la commissione giustizia della Camera sarà in grado di iniziare a votare il testo di riforma dell’ordinamento giudiziario e del Consiglio superiore della magistratura. "Abbiamo infatti i pareri del governo su 11 proposte emendative presentate dai gruppi al testo approvato in  Consiglio dei ministri" ha detto  il presidente della commissione Mario Perantoni, deputato del Movimento Cinque Stelle. Intanto ieri si è tenuto un nuovo incontro della Ministra Cartabia con i capigruppo di maggioranza in Commissione e alcuni senatori. Non è stata però la riunione "ad oltranza" prospettata dalla Guardasigilli perché si è conclusa nel primissimo pomeriggio e non ha sciolto i nodi principali, a partire dalla questione del sorteggio temperato, sostenuto da FI, Lega e Iv. Sul tavolo c'è un altro tipo di sorteggio, quello sulla formazione dei collegi elettorali, proposto da un gruppo di deputati leghisti. Questo potrebbe essere un punto di partenza da affrontare oggi.  Ci si riunirà nuovamente stamattina alle 9 e poi dopo dovrebbe esserci il voto. Bisogna correre in quanto la riforma è stretta da tre scadenze improrogabili: quella del 19 aprile con l'esame calendarizzato per l'Aula della Camera (dopo i rinvii del 28 marzo e dell'11 aprile), quella del 12 giugno con il voto dei referendum e, infine, quella degli inizi di luglio quando si dovrebbero tenere le elezioni del Csm. Ma a premere sull'acceleratore è stato per l'ennesima volta sempre il Presidente della Repubblica e del Csm Sergio Mattarella che qualche giorno fa ha ribadito in merito al Consiglio Superiore: " è necessario, e di grande urgenza, approvare nuove regole per il suo funzionamento, affinché la sua attività possa pienamente mirare a valorizzare le indiscusse professionalità di cui la Magistratura è ampiamente fornita". Per raggiungere l'obiettivo, scongiurando previsioni di fiducia che significherebbe mancato accordo tra i partiti.   "è evidente - ha proseguito Perantoni -  che occorre ancora un supplemento di impegno da parte di tutti per risolvere le criticità aperte e per chiudere rapidamente il lavoro in commissione: l’approdo in aula è previsto per il 19 e non sono pensabili ulteriori rinvii.”  La maggioranza intanto ha condiviso, e la Ministra ha dato parere favorevole, a due emendamenti dell'onorevole di Azione Enrico Costa. Il primo riguarda una nuova sanzione per il pubblico ministero che induce l'emissione  di  un  provvedimento  restrittivo  della   libertà personale fuori dei casi e presupposti previsti dalla  legge,  omettendo di trasmettere al giudice, per   negligenza grave ed inescusabile, elementi rilevanti ai fini della decisione. L'altro che prevede l'istituzione del fascicolo informatico di performance del magistrato, fortemente auspicato anche dall'Unione Camere Penali, che contiene, tra l'altro, per i pubblici ministeri, l'indicazione dei procedimenti loro assegnati, i tempi di definizione, l'esito con particolare riferimento alla percentuale di assoluzioni, la percentuale di accoglimento delle richieste di rinvio a giudizio e di quelle di misure cautelari, il numero sentenze di assoluzione impugnate e confermate nel grado successivo, il numero di ingiuste detenzioni su misure cautelari richieste. Proprio il vice segretario di Azione a margine della riunione con la Ministra ha dichiarato: "Nella riunione di maggioranza il clima è stato costruttivo. C’è la consapevolezza comune che non si può approdare ad una riforma timida. Da parte nostra abbiamo evidenziato lo spirito degli emendamenti presentati da Azione, finalizzati a colpire i vizi capitali del sistema: il correntismo, i passaggi dalle funzioni di Pm a Giudice, disciplinare che fa acqua, magistrati tutti promossi, responsabilità civile senza responsabili, porte girevoli con la politica, una miriade di fuori ruolo". Anche per l'onorevole Eugenio Saitta del Movimento Cinque Stelle "il clima era buono e costruttivo". Ma a rompere la serenità del post incontro con la Guardasigilli ci ha pensato il deputato di Italia Viva Cosimo Ferri, da qualche giorno finito nel mirino di AreaDg: " Iv non è soddisfatta dell'incontro - ha detto il magistrato in aspettativa - Non ci sono per ora grandi aperture, non sono stati risolti i nodi cruciali della riforma, come sorteggio temperato e fuori ruolo. Sulle porte girevoli si vogliono tutelare solo alcune posizioni amministrative che hanno in realtà ruoli politici significativi. Sui fuori ruolo si vogliono limitare solo i magistrati ordinari e non quelli amministrativi". "Dalla ministra ci sono state poche aperture - ha aggiunto - molte di forma e poche di sostanza. Domani (ogg, ndr) si affronterà  il tema del sorteggio temperato. Ci diranno che è incostituzionale, quando la stessa Anm ha indetto un referendum votato da quasi duemila magistrati. Italia Viva ritiene che per una riforma così importante non si possa andare avanti con la fiducia. Fin dall'inizio, con chiarezza, Iv ha chiesto di garantire la lettura al Senato".

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