Proclamata astensione delle Camere Penali laziali

 di Valentina Stella Il Dubbio 28 aprile 2022


"Vattene immediatamente fuori, io già non sopporto gli avvocati, pensa i detenuti!": così si è rivolto ad un recluso due giorni fa, presso il Tribunale di Sorveglianza di Roma, un agente della polizia penitenziaria, addetto alla gestione delle presenze di parti ed avvocati durante le udienze. Il contesto fisico è quello di un corridoio a zig zag con legali e assistiti ammassati mentre sono in attesa di accedere nell'aula. Il detenuto stava lamentando la lunga attesa, raccontano gli avvocati presenti, quando l'agente "allontanava e aggrediva verbalmente tutti i presenti con frase ingiuriose, minacciose e gratuitamente aggressive" e liquidava gli avvocati "con gesti della mano del tipo 'Ciao' per poi rinchiudersi nell'aula di udienza. Alle legittime rimostranze degli avvocati, beffeggiava i difensori dichiarando che lui 'aveva alle spalle già 37 anni di galera' e non temeva nessuno". La vicenda è stata fortemente stigmatizzata dal Direttivo della Camera Penale di Roma che ha chiesto la rimozione dell'agente da quel ruolo, inviato una segnalazione al Provveditorato regionale per eventuali provvedimenti, e indetto per il 26 maggio una giornata di astensione dalle udienze e una manifestazione insieme a tutte le Camere Penali del Distretto. Come ci dice il Presidente dei penalisti romani Vincenzo Comi "quando un operatore addetto alla vigilanza prende a male parole gli avvocati e gli interessati con modi da sceriffo metropolitano e nessuno interviene vuol dire che la misura è colma. Quello che è accaduto nell’aula del tribunale di Sorveglianza è intollerabile e se aggiungiamo le disfunzioni, le mancanze di personale, i ritardi nella gestione e trattazione dei procedimenti che riguardano persone private della libertà personale, non ci resta che adottare ogni forma di protesta a difesa dei diritti dei cittadini". Conclude l'avvocato Maria Brucale, presente al momento dei fatti e responsabile della Commissione tribunale di Sorveglianza della Camera penale di Roma: " nonostante il massimo impegno profuso dalla presidente del Tribunale di Sorveglianza, la dottoressa Vertaldi, sempre pronta a sostenere noi avvocati e a mettere in campo tutti gli sforzi per farci lavorare al meglio per i nostri assistiti, le risorse umane e materiali sono assolutamente carenti. A ciò si aggiungono problemi organizzativi come troppe udienze concentrate nello stesso giorno in spazi inadeguati e  tempi di definizione dei procedimenti patologici e incoerenti alla natura del giudizio di sorveglianza teso al recupero ed alla fruizione dell'offerta trattamentale delle persone ristrette". 

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