Manconi: ora basta con la presa Floyd

 di Valentina Stella Il Dubbio 15 aprile 2022


Il video del giovane ambulante senegalese fermato lo scorso 5 aprile vicino a Ponte Vecchio da due agenti della polizia municipale riporta alla memoria altre vicende simili accadute in Italia e all’estero. Luigi Manconi, sociologo dei fenomeni politici, presiede A Buon Diritto, associazione che da anni si occupa di vicende simili, come quella di Riccardo Magherini, morto proprio a Firenze nel 2014, stroncato da un arresto cardiaco mentre i carabinieri lo tenevano bloccato a terra, durante un fermo. L’ex senatore ci dice sulla recente vicenda : “Innanzitutto, grazie al cielo, non c’è stato un morto, come accaduto altre volte in Italia. Seguo vicende analoghe da oltre 15 anni, da quando cioè Riccardo Rasman è deceduto nelle stesse circostanze. E la sentenza di condanna per coloro che ne provocarono la morte disse cose inequivocabili: senza quelle manovre a suo danno, Rasman sarebbe sopravvissuto e la descrizione di quella tecnica ritorna pari pari nel filmato che ha ripreso la fine di George Floyd a Minneapolis e che ha reso infaustamente celebre ciò che chiamo “codice Floyd”. Tale modalità di fermo prevede la persona prona, le braccia dietro la schiena, i polsi ammanettati e gli agenti che premono sulle sue spalle, sulle sue scapole, sul suo dorso, fino a provocarne l’asfissia. Ma in Italia gli episodi sono stati numerosi. L’ultimo risale al primo gennaio del 2021 quando Luca Ventre venne bloccato con quella manovra da un poliziotto uruguaiano all’interno dell’ambasciata italiana di Montevideo e spirò qualche ora dopo in ospedale”. Però non sappiamo cosa abbia portato gli agenti della municipale a fare quella manovra:  “Nessuno vuole colpevolizzare gli agenti - ci precisa sempre Manconi -, ma voglio evidenziare come quella tecnica si sia rivelata troppo spesso letale e dunque va semplicemente cancellata dalle modalità cui fanno ricorso gli apparati di polizia in occasione di un fermo”. Ma sostengono che non ci sia alternativa: “Penso che ci sia un enorme problema di formazione tecnica degli appartenenti ai vari corpi e che su questo poco o nulla si faccia”, conclude Manconi.

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