Csm: fumata nera con qualche passo avanti

 di Valentina Stella Il Dubbio 8 aprile 2022

Ennesima fumata nera (con qualche passo avanti) ieri dalla riunione della Ministra della Giustizia Marta Cartabia con i capigruppo di maggioranza in commissione giustizia alla Camera, chiamati nuovamente a trovare un punto di sintesi e superare gli ostacoli maggiori e più divisivi sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura  e dell'ordinamento giudiziario. La riunione è durata oltre 4 ore e si è conclusa verso le 21. «Ci aggiorniamo a domani mattina (oggi, ndr). Stiamo andando avanti», ha dichiarato la Guardasigilli al termine del lungo vertice. Stamattina l'appuntamento è fissato per le 10. Quello di ieri sarebbe dovuto essere l'incontro decisivo per arrivare ad un accordo sulla legge elettorale del Csm, superando i veti di incostituzionalità sollevati dalla Guardasigilli sul sorteggio temperato, promosso da Lega, Fi e Iv  ma anche per fissare dei criteri precisi sulla delega per i magistrati fuori ruolo, soprattutto per la loro copiosa presenza all'ufficio legislativo di via Arenula. Progresssi sono stati fatti invece sulla separazione delle funzioni: si starebbe convergendo sulla proposta di Forza Italia, con l'emendamento di Pierantonio Zanettin, di un solo passaggio dalla funzione di giudice a quella di pm e viceversa nei primi cinque anni, ma FI sarebbe disposta anche ad allungare i tempi per andare incontro al Movimento Cinque Stelle che invece non gradirebbe limiti di tempo. Durante la riunione si è anche affrontato nuovamente il tema delle 'porte girevoli', con Italia viva che non avrebbe nascosto la propria contrarietà su alcuni punti del 'pacchetto' Cartabia. Proprio il deputato Iv Cosimo Ferri, lasciando l'incontro, ha delineato uno scenario complesso per la trattativa: "Abbiamo trovato una maggioranza sorda al confronto. Italia Viva non ritira gli emendamenti, chiederà di votarli in Commissione e in Aula. Sta uscendo una riforma che peggiora la situazione e rafforza il peso delle correnti". Prima invece dell'incontro aveva ribadito che il testo che verrà licenziato alla Camera non arriverà blindato a Palazzo Madama. Enrico Costa, deputato e vicesegretario di Azione, è parso più ottimista, anche perché la sua proposta sulle sanzioni disciplinari per chi viola la norma sulla presunzione di innocenza sarebbe ormai passata senza intoppi. Sono stati fatti "passi avanti concreti  per una riforma coraggiosa, con delle novità importanti - ha dichiarato in una nota -. L’obiettivo è di chiudere per votare lunedì in Commissione. Anche sulla legge elettorale c'è un clima distensivo. Da parte nostra abbiamo contribuito eliminando dal tavolo temi che avrebbero potuto essere divisivi", come la responsabilità civile.  Insomma il banco ieri sera non è saltato ma la strada non è affatto ancora in discesa.

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