Ciro Grillo rinviato a giudizio

 di Angela Stella Il Riformista 27 novembre 2021

Ciro Grillo e i suoi tre amici -  Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria -  sono stati tutti rinviati a giudizio,  accusati  violenza sessuale di gruppo nei confronti di due ragazze milanesi. Lo ha deciso ieri la giudice dell'udienza preliminare Caterina Interlandi dopo un'ora di Camera di consiglio. I fatti risalgono alla notte tra il 16 e 17 luglio 2019 in Costa Smeralda, quando nella residenza di Beppe Grillo a Porto Cervo, si sarebbe consumata la violenza. È stata così accolta la richiesta del Procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso che ha pronunciato poche parole per commentare la decisione: «L'impianto accusatorio ha retto. È stata accolta la nostra richiesta, ora si farà un processo e si vedrà», quasi adottando il nuovo linguaggio imposto dalla direttiva europea sulla presunzione innocenza per cui non si possono presentare le persone come colpevoli fino a sentenza definitiva. La prima udienza del processo con rito ordinario si terrà il 16 marzo 2022. Soddisfatta l'avvocato di parte civile Giulia Bongiorno, che assiste la ragazza italo norvegese: « Il giudice ha ponderato, ha approfondito e ha scelto. Se mi chiedete se sono felice la mia risposta è no, perché la mia assistita sta soffrendo tuttora, se mi chiedete invece se sono soddisfatta la mia riposta è si perché veramente, come mai prima d'ora, ho assistito a una volontà di sgretolare atti che hanno un significato. C'è stato un accanimento contro la mia assistita che è stata messa sul banco degli imputati e non mi riferisco ai difensori ma a quello che ho letto, sono stati distorti gli atti». E allora la domanda resta: chi ha passato gli atti ai giornalisti, alimentando così il processo mediatico parallelo che ha preso di mira sia gli indagati che le presunte vittime? Prima che iniziasse l'udienza Bongiorno aveva precisato: « Ci sono tanti riscontri contro gli imputati, ma abbiamo anche la 'scatola nera', che comprende tutte le intercettazioni e le chat, come quelle della mia assistita nella stessa notte dello stupro». L'altra studentessa è assistita dall'avvocato Vinicio Nardo.  Sintetico invece il commento di Gennaro Velle, difensore di Francesco Corsiglia: « andremo a processo e al dibattimento vedremo, quello dell'udienza preliminare è un passaggio tecnico».  Prima dell'udienza aveva definito l'impianto accusatorio «incosistente». La vicenda era esplosa mediaticamente il 19 aprile dell'anno scorso quando Beppe Grillo si era mostrato furioso in un video pubblicato in rete: « Mio figlio è su tutti i giornali come un stupratore seriale insieme ad altri 3 ragazzi. Io voglio chiedervi veramente, voglio una spiegazione: perché un gruppo di stupratori seriali, compreso mio figlio, non sono stati arrestati? La legge dice che gli stupratori vanno presi e interrogati in galera o ai domiciliari. Sono lasciati liberi per due anni, perché?». E aveva proseguito: « Si vede che c'è il [consenso], che c'è il gruppo che ride, che sono ragazzi di 19 anni che si stanno divertendo, che sono in mutande e saltellano perché sono quattro coglioni non quattro stupratori». Ora sarà un giudice a stabilire se sono criminali o semplici coglioni. 

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