Cannabis: fallito i l blitz della Lega

 di Angela Stella Il Riformista 4 novembre 2021

Fallito ieri in Commissione Affari Costituzionali della Camera il blitz della Lega per sabotare il referendum sulla cannabis. Dopo una lunga giornata di rinvii, infatti in tarda serata non è stato approvato l'emendamento soppressivo al dl proroghe presentato dal Carroccio, così come quello analogo di Fratelli d'Italia, con cui si voleva cancellare la proroga del termine per la presentazione delle firme per il referendum al 31 ottobre scorso, proroga contenuta in un decreto voluto dal Governo e sul quale i ministri della Lega non parteciparono al voto in Cdm a fine settembre. Hanno votato contro l'emendamento Pd, M5s, Leu, Iv e Azione-Più Europa, invece a favore FdI e Lega. Forza Italia si è astenuta, a dimostrazione della frattura interna tra quelli che ammiccano alla Lega e quelli leali a Draghi. Voce dissonante tra i forzisti quella dell'onorevole Elio Vito che della Lega ha detto: « Ladri di democrazia. Vergogna». Igor Iezzi aveva preannunciato invece il suo emendamento così: « Il Governo ha sbagliato a dare il via libera al referendum sulle droghe attraverso la proroga di un mese del tempo necessario per raccogliere le firme. L'esecutivo si è così schierato al fianco di un referendum truffa, che meschinamente parla di cannabis quando in realtà si occupa per la maggior parte di droghe pesanti. Se alcuni partiti della maggioranza vogliono legalizzare la cocaina lo dicano chiaramente. Noi siamo e saremo sempre contrari» e aveva concluso annunciando di ripresentare l'emendamento anche in Aula. L'iniziativa del partito di Matteo Salvini rappresenta sicuramente un ulteriore strappo con il Governo ma anche un atteggiamento incoerente in tema di democrazia diretta, come ha evidenziato prima del voto l'onorevole e Presidente di +Europa Riccardo Magi, co-promotore del referendum cannabis: « La Lega prima ha richiesto la proroga per il Referendum sulla Giustizia e poi si è opposta al fatto che ne beneficiassero anche altri. Ora, dopo avere platealmente evitato di depositare le firme sul Referendum che ha promosso, ha tentato di impedire la conversione in legge del decreto». Era stato infatti lo stesso Roberto Calderoli a presentare un ordine del giorno al dl 'ripresa attività economiche' in cui chiedeva al Governo di valutare la proroga per i referendum. All'esito del voto Magi aggiunge: «è stata sventata una vera porcata. Le Lega ha tentato di modificare a posteriori le regole, annullando la volontà popolare di 630 mila cittadini che hanno fatto una richiesta di referendum. In gioco c'era anche la stabilità del diritto e la credibilità del Governo che aveva emanato un decreto per evitare una discriminazione tra diverse proposte referendarie». Soddisfatto della bocciatura dell'emendamento il dem Stefano Ceccanti: «i referendum sono salvi». A nulla era valso ieri l'appello del Partito Radicale, che da giorni sta difendendo la Lega nella scelta unilaterale di non depositare le firme in Cassazione: « riteniamo profondamente sbagliato che il Parlamento annulli la decisione che ha prorogato di un mese il deposito delle firme. Si lasci alla Cassazione e alla Corte Costituzionale di esprimersi e poi si apra il dibattito: siano i cittadini a decidere. Invitiamo Matteo Salvini a sostenere la decisione del Governo». Se l'emendamento della Lega fosse passato, hanno spiegato Marco Perduca e Antonella Soldo, rispettivamente presidente e componente del Comitato promotore del referendum cannabis legale, si sarebbe trattato «di una decisione, condotta da chi ha presentato sei quesiti sulla 'giustizia giusta', contro il principio di non discriminazione e contro quanto denunciato dalle Nazioni unite relativamente agli ostacoli esistenti in Italia riguardo alla partecipazione democratica popolare».

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