Toghe onoraria protestano a via arenula

 di Valentina Stella Il Dubbio 25 novembre 2021

Manifestazione nazionale mercoledì 24 novembre delle toghe onorarie dinanzi al Ministero della Giustizia. Diverse le sigle presenti. L'associazione dei Giudici Onorari di Tribunale Assogot  «si vede costretta ad astenersi dalle funzioni ed a scendere in piazza per rivendicare il riconoscimento dei basilari diritti dei lavoratori». «Duole constatare - scrivono in una nota - che, nonostante l’attesa ventennale e malgrado l’intervento della Corte Europea e l’avvio di una procedura di infrazione, lo Stato italiano non abbia ancora riconosciuto ai magistrati onorari la legittima qualità di servitori dello Stato, affrancandoli dalla deplorevole dimensione di servi dello Stato. Benché  la Ministra della Giustizia abbia espresso la volontà di procedere alla stabilizzazione della magistratura precaria, desta grave preoccupazione la mancata previsione nel ddl bilancio di una copertura finanziaria idonea a garantire un trattamento economico adeguato alle funzioni svolte». Assogot auspica, inoltre, «che l’ipotesi di risarcire la reiterata violazione dei diritti di migliaia di lavoratori non venga declinata in termini di mero indennizzo forfettario in quanto risulterebbe,  come tale, inaccettabile. Così come inaccettabile è anche la previsione di un nebuloso concorso per funzionari amministrativi, del tutto sganciato dalle funzioni giurisdizionali esercitate per tanti anni». La Consulta della Magistratura Onoraria  esprime «apprezzamento per la risposta alla Ue anticipata dalla Guardasigilli in ordine alla ormai ineludibile stabilizzazione della magistratura precaria in servizio, ma al contempo esprime grave preoccupazione per i tempi indicati in ddl bilancio e per l'incertezza ancora permanente sugli aspetti retributivi».  Federmot spiega invece che «questa ennesima protesta è un atto di resilienza che dedichiamo alle famiglie dei colleghi deceduti, anche di covid, senza il conforto di alcuna salvaguardia sanitaria. Non hanno diritto di ammalarsi o di morire decorosamente i magistrati onorari, ma solo il dovere di svuotare nell'ombra gli archivi delle cause pendenti nei tribunali ordinari italiani. La loro presenza dà fastidio, ecco tutto. La loro identità di persone perbene viene disconosciuta, finanche  ritirando le tessere personali che li identificano, negando che siano lavoratori e privandoli di ogni elementare diritto, anche solo retributivo». Cominciata lunedì scorso e destinata a durare sino alla fine della settimana, l'astensione dalle udienze era stata proclamata il 16 novembre scorso dalle associazioni delle toghe onorarie che si sentivano «tradite» dal governo.


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