Ucpi in piazza

 di Angela Stella Il Riformista 24 giugno 2021

La separazione delle carriere riparte oggi da Piazza Cavour a Roma: dalle ore 10,00, i penalisti italiani – in astensione dalle udienze il 24 ed il 25 giugno- rilanceranno il tema, « indispensabile riforma per rispondere in modo efficace e credibile alla grave crisi della magistratura italiana. Essi chiedono a tutte le forze politiche e parlamentari di far riprendere con forza l’iter della proposta di legge costituzionale della separazione delle carriere depositata ad inizio legislatura dall’UCPI insieme alle firme di 75mila cittadini». All'appello hanno già risposto diversi esponenti politici che hanno confermato la partecipazione e l’intervento alla manifestazione: il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, On. Francesco Paolo Sisto, Azione con Carlo Calenda, Forza Italia, Fratelli d’Italia con una delegazione che porterà anche i saluti di Giorgia Meloni impegnata all’estero, Italia Viva con Maria Elena Boschi ed una delegazione, Più Europa con Riccardo Magi, e la Lega con Matteo Salvini che, dopo aver incontrato ieri mattina a Palazzo Madama il Presidente dell'Ucpi Gian Domenico Caiazza, ha postato su Facebook questo messaggio:  «al centro del colloquio proprio la riforma della giustizia con l’obiettivo  di unire gli sforzi. A dimostrazione della piena sintonia, domani (oggi, ndr) sarò alle 11 in piazza Cavour a Roma per partecipare all’iniziativa dei penalisti». Parteciperanno anche Maurizio Turco e Irene Testa, Segretario e Tesoriere del Partito Radicale: «La nostra sarà una presenza abbastanza scontata visto il tema trattato: separazione delle carriere e riforma della magistratura. Ma anche perché, proprio sulla separazione delle carriere, come ricordava Beniamino Migliucci, il Presidente dell'UCPI che promosse l'iniziativa, "Il Partito radicale è stato il solo coinvolto nella nostra raccolta firme del 2017. Matteo Salvini ha comunque sottoscritto quella legge d'iniziativa popolare." A significare, per chi non lo avesse capito, che l'iniziativa referendaria che vede copromotori Matteo Salvini, la Lega e il Partito Radicale, ai quali si sono aggiunti il Nuovo PSI e l'UDC, non è una iniziativa estemporanea». Proprio ieri, durante una conferenza stampa al Senato, è arrivato il sostegno formale dell'Udc con il Presidente Antonio de Poli: «aderiamo con convinzione. Sono 30 anni che attendiamo una riforma della giustizia. Affidiamo al popolo sovrano il diritto di esprimersi. Così andiamo a rafforzare il rapporto tra la magistratura e i cittadini. Questi referendum non sono contro qualcuno ma pro, pro giustizia». Quest'ultimo concetto è stato confermato anche dal sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto al Gr Parlamento: «Il referendum, per natura, non è contro né per qualcuno, e certamente non può essere ritenuto contro la magistratura[...] La coesistenza tra referendum e riforme è possibile e addirittura utile, se serve ad acuire le sensibilità al cambiamento e accelerare il percorso riformatore».

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue