Fatto senza precedenti I penalisti scioperano

 di Angela Stella Il Riformista 9 giugno 2021                                                                                                                     


«Riparta da Verbania la battaglia politica per l’approvazione della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere, firmata da 75mila cittadini e pendente in Parlamento». Questo il senso della delibera della giunta dell'Unione delle Camere Penali approvata ieri a seguito della revoca del fascicolo al giudice Banci Buonamici, che aveva scarcerato (due a piede libero, uno ai domiciliari) i tre indagati per la tragedia della funivia del Mottarone. Ora è tutto in mano al giudice Elena Ceriotti, "titolare per tabella del ruolo", come deciso dal presidente del tribunale di Verbania, Luigi Montefusco. La vicenda ha messo in agitazione i penalisti a livello locale e nazionale che, fatta chiarezza sull'accaduto, hanno deciso di mobilitarsi in massa. La Camera Penale di Verbania ha proclamato infatti per il 22 giugno lo stato di agitazione e un giorno di astensione dall'attività di udienza e giudiziaria. «Il solo sospetto che la riassegnazione del fascicolo possa essere conseguenza di insistenze provenienti da una parte del procedimento costituisce un inaccettabile vulnus alla serenità della giurisdizione, di cui deve essere espressione l'assoluta indipendenza del giudice», scrive il presidente della Camera Penale, Gabriele Pipicelli, che chiede un «immediato approfondimento di Csm e Ministero della Giustizia». E aggiunge importanti dettagli riguardo la riassegnazione: «ad oggi non risulta che tutti i procedimenti assegnati ai vari giudici in sostituzione della dottoressa Cerotti siano alla stessa stati riassegnati». Inoltre, «al momento della "sospensione" dalle funzioni di Gip della dottoressa Ceriotti» per smaltire dell'arretrato «era stato condiviso con la Camera penale di Verbania il principio per cui l'assegnatario di fascicoli destinati alla Ceriotti li portasse a conclusione». E allora perché togliere quello sulla tragedia del Mottarone alla Banci Buonamici? Per ora quest'ultima non parla, aggiunge solo che «Parlerò nelle sedi istituzionali». Ad aderire all'astensione dei penalisti di Verbania saranno tutte le Camere penali del Piemonte che in una nota fanno notare «che mai si è visto il Presidente di un Tribunale riassegnare il procedimento al GIP che avrebbe dovuto averlo in carico secondo un’originaria tabella disattesa per un legittimo impedimento dello stesso giudice; e che, come  sempre accade, il GIP dell’udienza di convalida del fermo o dell’arresto continua ad esercitare le stesse funzioni fino alla conclusione delle indagini preliminari». La giudice Donatella Banci Buonamici si era autoassegnata l'udienza di convalida dei fermi nell'inchiesta sulla sciagura del Mottarone ma dopo aver «sentito il Presidente del Tribunale», come leggiamo nel provvedimento che abbiamo avuto modo di visionare. Dato tutto questo quadro, a sostenere l'iniziativa degli avvocati piemontesi c'è l'Ucpi che ha diramato un durissimo comunicato: « Il Re, dunque, è nudo, e se in questo Paese fosse ancora necessario avere conferma della improcrastinabile necessità di operare, da subito, per una riforma costituzionale che separi le carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, la clamorosa vicenda di Verbania ha assolto definitivamente questo compito». Mentre infatti, prosegue la giunta presieduta dall'avvocato Gian Domenico Caiazza, «risulta da nessuno smentita la notizia, ripetutamente diffusa dai media pubblici e privati, di un diretto intervento del Procuratore Generale di Torino sul Presidente del Tribunale di Verbania per la rimozione da quella inchiesta di un Giudice coraggiosamente indipendente dall’Ufficio di Procura come la dott.ssa Banci Buonamici, siamo assolutamente persuasi che, in ogni caso, quella notizia sia purtroppo straordinariamente verosimile». In conclusione «un Paese nel quale può accadere ciò che accade a Verbania, e cioè che un Giudice che adotta decisioni sgradite all’Accusa venga bruscamente eliminato dallo scenario processuale, è un Paese che calpesta la Costituzione, con una protervia ed un sentimento di impunità che lascia sbalorditi. Invitiamo il Governo, la Ministra Cartabia e tutti i Parlamentari che abbiano a cuore i valori costituzionali del giusto processo, ad acquisire definitiva consapevolezza di questa allarmante emergenza, e dunque a rilanciare il percorso della proposta di legge di iniziativa popolare dell’UCPI, firmata da 75mila cittadini e attualmente ferma avanti la Commissione Affari Costituzionali della Camera. Quella è la strada maestra, senza -occorre dirlo con molta chiarezza- illusorie scorciatoie referendarie». Sul fronte politico, quello che in primis dovrebbe smuovere le acque per discutere in Parlamento della proposta di legge dell'Ucpi, tutto tace. Fa eccezione il deputato e capogruppo di Forza Italia in commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin che ha presentato  « un’interrogazione al ministro della Giustizia per chiedere di disporre un’ispezione ministeriale finalizzata a verificare la legittimità del provvedimento con il quale il Presidente del Tribunale di Verbania ha disposto questo inconsueto avvicendamento dei Gip». Sarcastico invece il commento dell'onorevole di Azione Enrico Costa: «Alla Gip di Verbania che ha osato rigettare le richieste del PM è stato tolto il fascicolo d’inchiesta. Bisogna rispettare il “ruolo”, è la spiegazione offerta. Il “ruolo” del Gip è infatti - statisticamente- quello di mero esecutore delle richieste dei PM».

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