Vittime in Costituzione: Zanettin non ci sta

 Valentina Stella Dubbio 3 febbraio 2024

 

Il 6 dicembre scorso la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha adottato un testo unificato di quattro disegni di legge di modifica costituzionale (Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, Bruno Marton del Movimento Cinque Stelle, Dario Parrini del Partito Democratico, Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra) che si compone di un solo articolo: «1. All'articolo 111 della Costituzione, dopo il quinto comma, è inserito il seguente: “La Repubblica tutela le vittime di reato e le persone danneggiate dal reato”». Il termine per gli emendamenti era stato fissato al 13 dicembre ma nessun gruppo ha presentato modifiche. Tuttavia, da quanto riferitoci dalla Commissione, il testo non è stato ancora approvato. Come ci spiegò la senatrice Susanna Donatella Campione (fd’I), relatrice del provvedimento in Commissione Giustizia, «ci siamo presi del tempo per riflettere. Siamo consapevoli che la figura centrale del processo è l’imputato. Conferendo tutela costituzionale anche alla persona offesa si vanno a produrre delle conseguenze importanti». Su piano pratico sono previsti, ad esempio, un rafforzamento dell’accesso al gratuito patrocinio e l’erogazione di un risarcimento finale garantita in ogni caso da parte dello Stato alla parte offesa qualora, nonostante gli sforzi, non sia stato possibile identificare l'autore del reato e quando l'autore del reato sia stato identificato ma non possieda mezzi sufficienti per risarcire la vittima in modo adeguato. «Stiamo discutendo del tema in sede consultiva – proseguì la senatrice - ma non è escluso che potremmo fare anche delle audizioni di esperti». Tuttavia nessun esperto è stato sentito né in Commissione Affari Costituzionali né in Commissione Giustizia. Anzi nella prima commissione si è affrontato il tema quattro volte ma solo per questioni formali, ad esempio l’unificazione di un testo con un altro. Tuttavia dai resoconti di seduti non risulta alcun approfondimento. Questo ha spinto il senatore di Forza Italia Pierantonio Zanettin, con il sostegno del deputato di Italia Viva Ivan Scalfarotto, entrambi membri della seconda Commissione, a chiedere alla Presidente Giulia Bongiorno (Lega) di inviare una lettera al presidente del Senato, Ignazio La Russa, affinché il provvedimento venga co-assegnato anche alla Commissione Giustizia di Palazzo Madama, chiamata al momento solo ad esprimere un parere. Proprio nella seduta del 18 gennaio il senatore Zanettin aveva chiesto ulteriori approfondimenti sul testo unificato in esame, eventualmente alla Commissione di merito. Ed il vice ministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, si era dichiarato favorevole ritenendo del tutto opportuna la possibilità di approfondire la tematica affrontata dal testo unificato. “Non sappiamo che decisione prenderà il presidente – ci spiega il responsabile giustizia di Forza Italia – Noi ci auguriamo che venga data anche alla nostra Commissione l’opportunità di iniziare una discussione approfondita su un disegno di legge che va a modificare la Costituzione e che meriterebbe una maggiore riflessione consentendo l’audizione anche di esperti, a partire dagli accademici». Si potrebbe iniziare ad esempio con l’avvocato professore Ennio Amodio che proprio interpellato dal Dubbio sul tema ci disse: «sarebbe una legge-manifesto finalizzata solamente a ridimensionare il garantismo espresso dalla norma costituzionale sul giusto processo».  «Con questo disegno di legge – ci ha riferito ancora Zanettin -  si rischia di snaturare il processo penale che ha l’obiettivo di condannare o assolvere un imputato, protagonista del processo stesso, in un contraddittorio tra difesa e pubblico ministero». Invece, conclude il forzista, «se passasse questa modifica, come qualcuno vorrebbe fare in quattro e quattr’otto, esso tenderebbe, in buona sostanza, a risarcire in via principale la vittima sul piano civilistico. Verrebbe così alterato l’equilibrio del processo penale in cui si pongono in condizioni di parità accusa e difesa». Da quanto appreso da fonti parlamentari anche il Carroccio sarebbe timido sulla proposta di modifica costituzionale.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue