Al question time il guardasigilli assicura: il gip collegiale ridurrà le custodie cautelari

 Valentina Stella Dubbio 2 febbraio 2024 

 

Dopo le dichiarazioni rese ieri mattina a Civitavecchia alla presentazione del programma “Scuola esercizio di libertà” (di cui si rende conto in altro articolo) nella casa circondariale di Civitavecchia, ieri pomeriggio il Ministro Nordio al question time al Senato nel rispondere a varie interrogazioni (Azione, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle) è tornato sul tema del carcere.   “Il sovraffollamento dipende ovviamente da due fattori – ha spiegato il Guardasigilli -  la capienza carceraria e il numero di detenuti: o aumentiamo il primo o diminuiamo il secondo. Aumentare il primo è molto difficile perché la costruzione di un carcere nuovo postula un periodo di tempo che è incompatibile con le urgenze, diminuire il numero dei detenuti spetta in parte alla magistratura e poi anche a un eventuale ricorso a misure alternative alla detenzione. Però come vedete anche dalle polemiche odierne, in relazione ad un fatto specifico, quando la magistratura in modo sovrano applica una pena detentiva”  - ma forse è un lapsus e voleva dire “alternativa” -  “si grida all’incertezza della pena”. Si riferiva al fatto che due giorni fa il ventenne legato al collettivo youtuber dei Theborderline, che il 14 giugno scorso alla guida del suv Lamborghini travolse una Smart a Casal Palocco uccidendo un bimbo di cinque anni, ha patteggiato una condanna a 4 anni e 4 mesi. Niente carcere per lui dunque. Comunque la soluzione proposta da Nordio contro il sovraffollamento è la limitazione all’abuso delle misure cautelari: “Noi cerchiamo su questo di intervenire per esempio in un primo tempo limitando la carcerazione preventiva. La riforma che passerà tra poco in Senato devolvendo la competenza della custodia cautelare a un organo collegiale, impedirà quel sistema di porte girevoli che porta alla carcerazione di una persona e la sua scarcerazione magari 10 giorni dopo l'arresto, in questo caso aumentando il sovraffollamento carcerario”, ha spiegato il ministro. Per quanto concerne i suicidi ha ripetuto: “I suicidi sono un fardello di dolore, prima di tutto per noi e costituiscono un intollerabile evento al quale bisogna tutti i modi cercare quantomeno di porre rimedio, ma naturalmente per rimediare a un fenomeno occorre conoscerne le cause. Per quanto riguarda l'aumento allarmante di questo mese, che speriamo venga invece invertito, come orientamento nei prossimi, noi non possiamo avere dei dati specifici sulle ragioni di questo particolare aumento, sappiamo però quali sono le cause generali dei suicidi, che sono quelli del sovraffollamento, delle difficoltà psichiche di alcuni individui e che cosa fare”. E cioè? Varie cose, tra cui “coordinamento con le autorità sanitarie locali”, “indicazioni ai provveditorati regionali e a tutte le direzioni degli istituti penitenziari per creare i presupposti per alleviare in via preventiva le situazioni di disagio delle persone”,  “piani regionali di prevenzione”. Tuttavia ha replicato il senatore forzista Pierantonio Zanettin: “Non possiamo rassegnarci al dramma dei suicidi in carceri, trattandoli come eventi ineluttabili e imprevedibili. E certamente non possiamo affrontarli con indifferenza, come se i detenuti fossero uno ‘scarto’, per usare le parole del Papa. Dobbiamo fare tutti di più”.

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