Schlein: più detenuti non vuol dire sicurezza

 Angela Stella Unità 9 febbraio 2024


“Per noi il carcere è una questione centrale. Cinico chi pensa che possa essere un tema che non va trattato perché non porta consenso. Noi vogliamo porre al centro della riflessione il tema dei detenuti e di chi lavora in carcere”: lo ha detto ieri la segretaria del Pd Elly Schlein nel suo intervento di chiusura all'evento “Emergenza carcere, la svolta necessaria” che si è svolto nella sede del Pd a Roma. Il Pd vuole "capovolgere il paradigma securitario della destra" perché "la sicurezza non te la dà prendertela con chi sta peggio di te”. Ha aggiunto la Schlein: "Non c'è equazione tra più detenuti in carcere e maggiore sicurezza nella società". Certo, il "bisogno di sicurezza e protezione non va né banalizzato né deriso", il punto è "la risposta: la sicurezza non te la dà prendertela con quello che sta peggio di te. Il senso di insicurezza ti fa spaventare di fronte al tuo vicino o al diverso. Non è che forse magari la società più sicura è quella più inclusiva? Quella che non marginalizza, non lascia indietro nessuno?”. Aveva aperto i lavori la deputata dem Debora Serracchiani: “Il tema del carcere è una vera e propria emergenza. Noi parlamentari visitiamo spesso le carceri e abbiamo colto una condizione inaccettabile. La civiltà e la dignità non abitano in quei luoghi. La sola risposta non può essere quella dell'edilizia carceraria. C'è bisogno di un intervento strutturale che permetta di entrare nei nodi non sciolti dell'amministrazione carceraria. È un tema importante che non vogliamo resti ai margini dell'attenzione politica. Oltre all'iniziativa parlamentare, vogliamo raccontare il carcere e per questo ringrazio i relatori che oggi interverranno. Questo è un segnale forte che vogliamo dare e per questo iniziamo con questo evento. Vogliamo portare questo tema fuori affinché se ne parli. È un tema che riguarda tutta la collettività”. Intervenuto anche l’ex Garante dei detenuti Mauro Palma: “ i 60800 detenuti presenti nelle nostre carceri rappresentano un tasso di occupazione dei posti pari al 128,5%. Era il 117% soltanto un paio di mesi fa. All’11 gennaio nelle carceri c’erano 509 detenuti in meno. Questo tasso di crescita preoccupa e spaventa. Sono cresciuti di più i definitivi rispetto alle custodie cautelari  e cresciuti di più gli italiani rispetto agli stranieri”. Ha poi sottolineato che “il paradigma carcere va applicato laddove c’è realmente bisogno” quindi “come ha ricordato anche il capo del Dap in audizione discutiamo delle proposte, come quelle di Magi”, deputato di +Europa, a favore delle case di risocializzazione per chi ha pene brevi. Da remoto ha parlato anche il professore Glauco Giostra, animatore degli Stati generali dell’Esecuzione penale: “oggi registriamo una forza politica  senza idealità. Manca qualsiasi progettualità, quel poco che bolle nella pentola legislativa inquieta: modifica in senso securitario dell’art.27 comma 3 Cost.;  abolizione del reato di tortura; introduzione del reato di rivolta in istituto penitenziario. Né rassicuranti sono le dichiarazioni dei vertici istituzionali. Il problema del   sovraffollamento sembra affrontato con un calcolo da imballaggio: i detenuti non entrano in quei contenitori? Più carcere. Il Consiglio d’Europa già da molti anni ha sconsigliato a tutti gli Stati di ampliare la capienza carceraria perché l’offerta aumenta la domanda. A volte, poi, nelle parole di qualche ministro o sottosegretario sembra di risentire quelle del direttore di Alcatraz nel famoso film: ‘Noi non creiamo buoni cittadini. Però creiamo dei buoni detenuti. La prigione è stata fatta per tenere tutte le uova marce in un paniere solo; e io sono stato scelto appositamente per garantire che non fuoriesca la puzza, da questo paniere’”. Prima dell’intervento della Segretaria del Pd è intervenuto Francesco Petrelli, Segretario dell’Ucpi: “abbiamo approvato una astensione di tre giorni che si conclude domani (oggi per chi legge, ndr) che deriva anche dalla drammatica situazione carceraria. Ad esempio benché sia oramai dimostrato che il sistema carcerocentrico incrementi la recidiva che, viceversa, viene sensibilmente contenuta percorrendo la strada dell’implementazione delle misure alternative e delle pene sostitutive si continua ad affidare allo strumento repressivo penale la risposta alla legittima richiesta di sicurezza che proviene dalla collettività conducendo così al collasso l’intero sistema”. “Il sistema penitenziario si avvicina a passi da gigante a livelli di sovraffollamento che configurerebbero un trattamento inumano e degradante generalizzato delle persone detenute. Bisogna prendere provvedimenti e prenderli ora perché, con gli attuali ritmi di crescita, a fine 2024 saremo in una condizione drammatica. I 15 suicidi di questo primo mese e mezzo dell'anno siano un campanello d'allarme che risuona. Ci appelliamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinché richiami il Parlamento a discutere del tema carcere e a farlo basandosi su scelte pragmatiche e non su approcci ideologici”. A dirlo in una nota è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone. Proprio ieri la presidente di Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, al 18esimo giorno di sciopero della fame ha reso noto che rivedendo la decisione della capogruppo di due giorni fa ieri l’Aula della Camera “ha deciso che la settimana prossima inizia l’iter in commissione giustizia della proposta di legge sulla liberazione anticipata speciale promossa da Nessuno Tocchi Caino e presentata da Roberto Giachetti (IV)”.

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