Sequestro cellulari: arriva emendamento governativo

 Valentina Stella Dubbio 16 febbraio 2024

 

Finalmente ieri in Commissione giustizia di Palazzo Madama, il senatore di Fdi Rastrelli ha presentato in qualità di relatore il suo emendamento, concordato con il Governo, al ddl «Modifiche al codice di procedura penale in materia di sequestro di dispositivi e sistemi informatici, smartphone e memorie digitali», primo firmatario il capogruppo di FI in 2a Pierantonio Zanettin. Come ha spiegato lo stesso Rastrelli «l'emendamento intende valorizzare lo spirito del disegno di legge Zanettin, della sintesi tra esigenze investigative e tutela inviolabile della riservatezza, nell'ampliamento delle necessarie garanzie, secondo i principi di proporzionalità e adeguatezza. Lo fa anticipando il controllo giurisdizionale di un Giudice terzo sia nel momento della apprensione materiale dei dispositivi, sia all'atto dell'accesso fisico ai dati in essi contenuti. Prevede che nel caso - peraltro tipico - in cui nel dispositivo siano presenti scambi di comunicazioni, carteggi mail o conversazioni telematiche e di messaggistica, vada applicata la identica disciplina che riguarda le Intercettazioni agli articoli 266 e 267 del codice di rito. In una dinamica così insidiosa e pervasiva come l'accesso alle memorie digitali, in cui è contenuta non solo la sintesi della vita del detentore, ma anche delle persone con le quali abbia avuto relazioni, un accesso indiscriminato, senza adeguati e proporzionali controlli, può risultare devastante». «Condivido il testo del relatore che ha il pregio di creare una ulteriore finestra di giurisdizione per il sequestro dello smartphone a tutela della privacy dei soggetti terzi che interloquiscono con l’indagato», ha detto Zanettin che ha concluso: letto il testo, «mi riservo di presentare qualche ulteriore emendamento sempre in chiave garantista». Dal Pd invece «filtra allarme rispetto all'impatto della norma su indagini particolarmente delicate, a cominciare da quelle per mafia» e per questo la senatrice Rossomando ha chiesto altre audizioni. La presidente Bongiorno si è riservata di decidere ma sembra che la maggioranza voglia alzare un muro. 

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