Matteo Messina Denaro ricoverato in ospedale

 Angela Stella Unità 9 agosto 2023

 Matteo Messina Denaro è stato ricoverato ieri pomeriggio all'ospedale San Salvatore dell'Aquila. Il boss mafioso è stato trasferito dal carcere, dove si trova al 41 bis, al reparto di chirurgia con imponenti misure di sicurezza. Lo ha confermato all’Unità il suo avvocato Alessandro Cerella, che dallo scorso giugno affianca la nipote dell’ex primula rossa, l’avvocato Lorenza Guttadauro, nella difesa del capomafia, arrestato lo scorso 16 gennaio a Palermo e rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Nella mattinata di ieri lo stesso legale aveva sollevato grosse preoccupazioni per lo stato di salute del suo assistito: “Si è aggravato, le sue condizioni sono disperate. Non mangia, beve soltanto, non sta bene, necessita di un immediato ricovero in ospedale. Con un tumore al quarto stadio, con la difficoltà anche a reggersi in piedi, non può stare dentro una cella al 41 bis. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile”. “Io non sono un medico ma le sue condizioni sono critiche – aveva aggiunto Cerella - È seguito in maniera encomiabile dal professor Mutti e dal suo staff. Io ripongo massima fiducia nel loro operato ma i medici non possono vederlo quotidianamente e nelle sue condizioni le cose cambiano di giorno in giorno”. L’ultimo trasferimento in ospedale prima di quello di ieri risale a domenica scorsa quando l’ex super latitante è stato condotto nel nosocomio dell’Aquila per una tac. Lo scorso giugno Messina Denaro aveva subito un intervento urologico. L’avvocato aveva annunciato anche che nei prossimi giorni avrebbero presentato un’istanza al Tribunale di Sorveglianza per chiedere il ricovero urgente in ospedale del loro assistito. Ma la situazione ieri pomeriggio è rapidamente mutata.  “In carcere non può più stare – aveva sottolineato Cerella - Nonostante il nome che porta come a qualsiasi altro detenuto devono essere garantiti i diritti costituzionali e il giudice di sorveglianza, leggendo le carte, dovrebbe capirlo. Il mio giudizio nei confronti dell’amministrazione penitenziaria e del sistema giustizia in generale è fortemente critico. Nei confronti di Messina Denaro c’è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo.  Ha difficoltà persino a stare in piedi, ha bisogno di tutte le cure che spettano a un malato”. Il sospetto, come avvenuto in passato rispetto ad altri boss gravemente malati, tipo Bernardo Provenzano ( L'Italia fu condannata dalla Cedu per la proroga del 41-bis emessa qualche mese prima della sua morte), era che lo Stato non volesse prendere la decisione impopolare di concedergli qualcosa. I parenti delle vittime e gran parte della popolazione si sarebbero potuti ribellare. Ma come ci dice il legale “lo Stato ha vinto quando lo ha arrestato, ma perderebbe se gli negasse i suoi diritti, quali quello alla salute. Sono pronto ad arrivare alla Cedu per questa battaglia di civiltà giuridica”, ha concluso Cerella che lo ha visto l’ultima volta lo scorso 3 agosto. Da quanto appreso Messina Denaro è sorvegliato da quattro agenti del Gom ed è costantemente video ripreso: evidentemente l’amministrazione penitenziaria ha ritenuto di prevedere d’ufficio un trasferimento in ospedale. E per ora lo Stato non sta perdendo. 


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