Delmastro sblocca gli stipendi per i magistrati onorari

 Valentina Stella Dubbio 8 aprile 2023

“Nella giornata del 31 marzo scorso, il ministero della Giustizia ha diramato la circolare che sblocca i pagamenti dei compensi dei magistrati onorari confermati nelle funzioni. A fine aprile, i magistrati onorari confermati riceveranno un acconto pari al 100 per cento del compenso e al 50 per cento dell'indennità giudiziaria”: lo ha affermato ieri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro delle Vedove. Questo non servirà a revocare lo sciopero indetto dal 17 al 21 aprile. Benché il responsabile giustizia di Fratelli d’Italia abbia assicurato che “il lavoro verso la soluzione di questa ventennale questione prosegue senza tentennamenti” tutte le associazioni di categoria non nascondono il malcontento: “anche questo Governo, come quelli che lo hanno preceduto, sembra voler tergiversare sullo status dei magistrati onorari, affidando le sorti della categoria ad un atto interno che sospende il giudizio sull’inquadramento giuridico e interviene in maniera farraginosa, estemporanea e criptica, inventandosi la nuova figura dei ‘pagamenti in acconto di stipendio’, cautelativamente espressi sulla base di standard minimi e con la prospettazione di futuri "conguagli' la cui natura, ancora una volta, appare incerta e oscura”. Gli onorari denunciano poi che “con scelta assolutamente discriminatoria, la percezione dei suddetti acconti viene poi esclusa per i magistrati onorari che siano anche lavoratori dipendenti, quasi che lo svolgimento di una doppia attività autorizzi il Ministero a non pagare prestazioni lavorative di alta specializzazione di cui si avvantaggia”. La circolare pone, inoltre, “in evidenza che la normativa vigente non contiene alcuna indicazione in ordine alla qualificazione del reddito, al regime fiscale e al regime previdenziale da applicarsi e ciò determina assoluta incertezza sulla natura del compenso, come comprovato dai bizantinismi che accompagnano faccende risibili come l’erogazione dei buoni pasto. Alla luce delle critiche fin qui espresse le Associazioni Unite sollecitano un’immediata e opportuna correzione della circolare, che armonizzi le scelte del Ministero con la legislazione vigente e con il principio di non discriminazione”. 

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