Accertamenti ispettivi su procuratore Chiappani

 Angela Stella Riformista 5 aprile 2023

Via Arenula sta conducendo accertamenti ispettivi sulla Procura di Bergamo per verificare se ci sia stata qualche violazione da parte del Procuratore capo Antonio Angelo Chiappani nella sua gestione mediatica sull’inchiesta Covid. È quanto emerso ieri durante il question time in commissione giustizia della Camera: al momento si stanno acquisendo le carte per poi valutare l'invio degli ispettori a Bergamo. A sollevare la questione l’onorevole di Azione Enrico Costa con un atto di sindacato ispettivo dove ha riassunto i termini della vicenda: Chiappani “ha rilasciato numerose interviste”  e “si segnalano tra le altre quelle su La Stampa e Repubblica, nonché il collegamento con la trasmissione televisiva Agorà e con Radio 24”. Inoltre il consulente dell’accusa “il microbiologo e senatore Andrea Crisanti ha rilasciato numerose interviste e partecipato a trasmissioni come Piazza Pulita nella sua qualità di consulente tecnico nell'inchiesta ed estensore di un atto inserito nel fascicolo d'indagine”. Il parlamentare ha ricordato che “ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo n. 106 del 2006, come modificato dal decreto legislativo n. 188 del 2021, il procuratore della Repubblica mantiene i rapporti con gli organi di informazione esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa; la determinazione di procedere a conferenza stampa è assunta con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che la giustificano; non sono consentite altre e diverse forme di comunicazione giudiziaria. La diffusione di informazioni sui procedimenti penali è consentita solo quando è strettamente necessaria per la prosecuzione delle indagini o ricorrono altre specifiche ragioni di interesse pubblico; è inoltre fatto divieto ai magistrati della procura della Repubblica di rilasciare dichiarazioni o fornire notizie agli organi di informazione circa l'attività giudiziaria dell'ufficio”. Pertanto ha chiesto al Governo se ritenesse “che quanto avvenuto sia consentito dalle disposizioni di legge che disciplinano la comunicazione giudiziaria e tutelano la presunzione d'innocenza e se intenda svolgere gli opportuni approfondimenti in merito”. Per il dicastero ha risposto il sottosegretario Andrea Ostellari: “Il Ministero sta effettuando, tramite l’acquisizione degli atti, gli opportuni approfondimenti istruttori, anche di natura ispettiva, al fine di verificare se sia configurabile nei confronti del Procuratore l’illecito disciplinare di cui all’articolo 2 comma 2) lettera v) del decreto legislativo  n. 109 del 2006 che sanzione, tra le altre condotte, ‘…la violazione del divieto di cui all’articolo 5 comma 2 del decreto legislativo 106 del 2006’”.  Infine dice Ostellari “come ripetutamente affermato dal Ministro della Giustizia, costituisce impegno di questo Governo avviare una stagione di riforme (talune della quali già inserite nel cronoprogramma normativo) volte a riaffermare nel modo più efficace il garantismo del diritto penale,  realizzando la tutela della presunzione di non colpevolezza della persona, assicurandone la dignità  e l’onore durante le indagini e il processo”. 

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