Nordio blinda delmastro

 Valentina Stella Il Dubbio 23 febbraio 2023

“Le dimissioni di Delmastro? È un’aspirazione velleitaria e metafisica che l'informazione di garanzia possa costituire un oggetto di dimissioni. Diversamente, devolveremmo all'autorità giudiziaria il destino politico degli appartenenti all'assemblea, che oggi riguarda l'onorevole Delmastro, e un domani potrebbe riguardare ciascuno di voi”: così ieri il Ministro Nordio durante un question time alla Camera ha blindato nuovamente la posizione del suo sottosegretario a Via Arenula. Il Guardasigilli è stato interrogato dal Movimento Cinque Stelle che ha chiesto di rimuovere dall’incarico governativo il responsabile giustizia di Fratelli D’Italia, a causa dell’affaire Donzelli che in aula aveva riferito le conversazioni svelate tra il detenuto Cospito e altri due affiliati alla camorra e alla 'ndrangheta, dopo averle sapute esattamente da Delmastro delle Vedove, ora indagato dalla Procura di Roma per rivelazione di segreto d’ufficio. Proprio sull’indagine in corso Nordio ha aggiunto: “Per quanto poi riguarda l'intervento della magistratura, noi siamo rispettosissimi e attendiamo con fiducia quello che è l'esito dell'indagine che riguarda l'onorevole Delmastro”. Ha ricordato che “la classificazione della natura segreta, riservata, per legge appartiene all'autorità che forma il documento.  Spetta al ministero definire la qualifica degli atti. E su questi abbiamo già risposto”, ossia gli atti divulgati dal sottosegretario Delmastro non sono segreti. Ma ha anche replicato che “se la qualifica della segretezza dell'atto non dovesse più dipendere dall'autorità che forma l'atto, cioè dal ministero ma devoluta all'interpretazione della magistratura, potrebbe crearsi una problematica, da risolvere in altra sede”. Quale? Fonti ministeriali ipotizzano la Consulta. Il deputato Cafiero De Raho ha replicato al Guardasigilli sottolineando che “la revoca non deve avvenire perché uno è indagato ma perché ha assunto un comportamento scorretto che viola la legge perché l’atto” era segreto. Infatti le opposizioni, compreso dunque il Pd, avevano chiesto la rimozione di Delmastro già prima che si venisse a sapere che era indagato dalla Procura. “Siamo insoddisfatti Ministro – ha concluso il deputato pentastellato -  non solo perché la sua risposta è incompleta ma perché ci delude in quanto lei ha un obbligo di chiarezza. E poi in un momento come questo è impensabile che si divulghino notizie riservate per attaccare una parte politica avversa”. Si è espressa con una nota anche la Capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera Luana Zanella: “Il ministro Nordio insiste nel difendere la libera circolazione delle informazioni passate dal sottosegretario Delmastro al coinquilino e deputato Donzelli. Dunque chiediamo perché quelle stesse carte non siano state date in visione ai nostri Angelo Bonelli e Marco Grimaldi che le hanno chieste con un regolare accesso agli atti”. Dunque non si placano affatto le polemiche dopo che nei giorni scorsi abbiamo assistito già ad una pesante contestazione da parte delle opposizioni proprio contro Delmastro, la cui presenza è stata rifiutata nelle commissioni di Camera e Senato, e in aula nella veste di rappresentante del Guardasigilli Carlo Nordio. Il question time su Delmastro/Donzelli/Cospito si è intrecciato nello stesso giorno con l’attività del Gran Giurì riunito alla Camera in vista di una relazione che dovrà essere depositata in aula entro il 10 marzo per fare luce proprio sulle dichiarazioni dello stesso Donzelli che il 31 gennaio lanciò una durissima accusa contro i dem per essere andati a trovare in carcere l’anarchico. L’Organo parlamentare dovrà valutare se si è verificata la lesa onorabilità degli esponenti Dem. Per ora sui lavori della Commissione non trapela nulla perché è stato posto il segreto. Ma questo non ha impedito all’ex Ministro dem della Giustizia Andrea Orlando al termine della sua audizione di dire: “Se andare a fare una visita in carcere fosse la causa della lesione dell'onorabilità dei parlamentari, e mi auguro questo non avvenga, sarebbe un vulnus all'istituto stesso, che nel corso degli anni ha portato risultati positivi. Il prossimo parlamentare che gli viene in mente di andare a fare una visita ci pensa due volte. Difendere questa pratica è difendere una molla che nel corso degli anni ha costituito uno stimolo a migliorare la situazione degli istituti di pena”, ha concluso Orlando che aveva fatto visita a Cospito insieme agli altri parlamentari dem Serracchiani, Verini, Lai. 

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