Oggi parte inaugurazione anno giudiziario Ucpi

 Valentina Stella Il Dubbio 10 febbraio 2023


“Giusto processo, pena, prevenzione, prescrizione – Idee per una stagione di riforme liberali della giustizia penale”: è il titolo scelto dall’Unione delle Camere Penali Italiane per l’inaugurazione del loro anno giudiziario che si terrà oggi e domani a Ferrara. Tra i partecipanti odierni alle 15.30 il ministro della giustizia Carlo Nordio da remoto, il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, la presidente del Cnf Maria Masi. Interverranno tra gli altri Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, Margherita Cassano, Presidente aggiunto della Cassazione, il sottosegretario alla giustizia Sisto, i professori Gatta e Manes, l’ex capo del Dap Carlo Renoldi e tanti altri rappresentanti dell’avvocatura e dell’accademia. Il presidente dell’Unione camere penali Caiazza interverrà invece nella giornata conclusiva di sabato. Ma perché ogni anno i penalisti organizzano in giro per l’Italia la loro inaugurazione quando c’è quella ufficiale in Cassazione? “Anche quest’anno le cerimonie di inaugurazione dell’Anno Giudiziario, sia quella a livello nazionale che quelle celebrate nei vari distretti di Corte di Appello, hanno confermato tutti i limiti da tempo denunziati dall’UCPI. È questa la ragione per la quale i penalisti italiani da ben oltre un decennio ormai celebrano autonomamente l’inaugurazione dell’anno giudiziario, insieme a magistrati chiamati ad esprimersi liberamente e senza remore o riserve, in nome di un confronto aperto e vitale con avvocatura ed accademia, senza ospiti mal tollerati o costretti in tempi di intervento puramente formali” scrive la Giunta. Tra l’altro in Cassazione e nelle varie Corti di Appello “nel corso di queste cerimonie si diffondono informazioni fondate su dati statistici unilateralmente raccolti e selezionati dai capi degli uffici requirenti e giudicanti secondo criteri ignoti e non condivisi; dati ai quali né i cittadini né gli avvocati hanno diritto di accesso, né tantomeno possono concorrere a raccogliere e selezionare. Così la loro diffusione viene acriticamente e senza eccezioni percepita dai media nazionali come la fedele fotografia della realtà giudiziaria, senza che nessuno osi chiedersi con quali criteri e per quali ragioni siano stati raccolti e diffusi alcuni dati e non altri”.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue