Hasib: mi hanno lanciato dalla finestra

 Angela Stella Il Riformista 8 febbraio 2023

Hasib Omerovic, giovane sordomuto di etnia rom precipitato lo scorso 25 luglio dalla finestra della sua camera nel suo appartamento a Primavalle, giovedì 2 febbraio è stato convocato dalla Procura di Roma, e ascoltato dal Procuratore della Repubblica di Roma, Michele Prestipino e dal Sostituto Procuratore Stefano Luciani. Con loro due interpreti della lingua dei segni. Questo è stato possibile perché martedì 31 gennaio il giovane è stato dimesso dal Policlinico “Agostino Gemelli” dopo più di sei mesi di degenza. Dopo essere stato ricoverato in pericolo di vita presso il reparto di terapia intensiva del nosocomio, gradualmente e dopo numerosi interventi, ha visto migliorare le sue condizioni fisiche per essere alla fine trasferito presso il reparto di riabilitazione ad alta intensità. Lo rendono noto in un comunicato i suoi legali Susanna Zorzi e Arturo Salerni, il parlamentare di +Europa Riccardo Magi, l’Associazione 21 luglio. Attualmente Hasib, che non ha riportato danni cerebrali, è in buone condizioni fisiche, deambula autonomamente e si è ricongiunto con il proprio nucleo familiare presso l’alloggio di edilizia residenziale pubblica nella periferia est della Capitale. Nei prossimi mesi continuerà presso strutture specialistiche una terapia riabilitativa che interesserà le due braccia, gravemente compromesse dall’evento traumatico. In questi mesi, ad eccezioni dei giorni successivi al fatto, Hasib ha sempre mantenuto vivi i ricordi di quanto avvenuto la mattina del 25 luglio, quando gli agenti della Polizia di Stato hanno fatto irruzione nella propria abitazione senza un mandato di perquisizione. Ma cosa ha riferito nel corso dell’interrogatorio durato 3 ore? “Ha ricostruito nel dettaglio – si legge sempre nel comunicato stampa -  quanto avvenuto il 25 luglio presso la propria abitazione, confermando quanto riportato nell’esposto promosso dai propri genitori all’indomani della vicenda. Ha affermato: di essere stato aggredito e picchiato dagli agenti con calci, pugni e oggetti contundenti; ha riconosciuto un agente come protagonista della brutale aggressione; ha dichiarato di essere stato legato ai polsi da un cavo elettrico e, in alcuni momenti di essere stato incappucciato. Infine ha confermato di essere stato afferrato per poi essere scaraventato dalla finestra dell’appartamento di via Gerolamo Aleandro”. Abbiamo chiesto all’avvocato Salerni se  a spingerlo fuori dalla finestra sia stato Andrea Pellegrini ma ci ha risposto che non può dire nulla oltre quello che è scritto nel comunicato. Andrea Pellegrini il 22 dicembre è stato raggiunto da una ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari con l’accusa di tortura e falso ideologico commesso da Pubblico Ufficiale in atti pubblici. Lui nel suo interrogatorio di garanzia ha negato tutte le accuse e ha riferito che quando Hasib sarebbe caduto dalla finestra il poliziotto più vicino, pur stando in un'altra stanza, era Fabrizio Ferrari, l'agente che ha collaborato con gli inquirenti, sostenendo che l’ordine di servizio era falso e accusando il collega dei maltrattamenti verso il giovane rom. Ma la versione di Ferrari, riportata nell'ordinanza del gip,  nella sua parte finale, non combacia con quella di Hasib. Secondo Ferrari, Pellegrini avrebbe costretto Hasib a sedere su una sedia, avrebbe strappato un filo della corrente del ventilatore “per legare i polsi di Omerovic brandendo" ancora una volta "all'indirizzo dell'uomo il coltello da cucina, minacciandolo, urlando al suo indirizzo la seguente frase 'se lo rifai, te lo ficco nel c...” e “lo colpiva nuovamente con uno schiaffo e continuava ad urlare nei suoi confronti, dicendogli ripetutamente 'non lo fare più'”. Mentre accadeva questo Hasib “è rimasto immobile a guardarlo terrorizzato”. Pellegrini e l’altro collega presente nella stanza sarebbero usciti. E con gli altri due avrebbero parlato con la sorella di Hasib. Ad un certo punto avrebbero sentito il rumore di una tapparella che si alzava, uno dei quattro agenti si sarebbe diretto verso la stanza e avrebbe visto Hasib scavalcare il davanzale e perdere l’equilibrio. Invece Hasib in merito a questo punto sostiene altro: ossia di essere stato gettato dalla finestra da un agente. Per questo le indagini della Procura di Roma continuano: ha acquisito lo scorso dicembre materiale elettronico e informatico degli agenti coinvolti. Il prossimo interrogatorio interesserà la sorella di Hasib, Sonita Omerovic per la quale è stato disposto l’incidente probatorio. Il comunicato si conclude dicendo che “la famiglia Omerovic, fiduciosa nel lavoro svolto dal Procura di Roma, attende con serenità il compimento delle indagini, nella ferma convinzione che la verità che sta emergendo dal lavoro investigativo, potrà finalmente consentire di individuare le dovute responsabilità”

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