Nordio: Cospito ancora pericoloso

 Angela Stella Riformista 16 febbraio 2023

 

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ieri è tornato alla Camera per una informativa e ha difeso non solo l’operato del suo sottosegretario Andrea Delmastro delle Vedove e dell’onorevole di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli ma ha anche ribadito con fermezza la sua decisione di non revocare il 41 bis ad Alfredo Cospito. Per quanto concerne il Donzelli Gate, il Guardasigilli ha detto:  «la comparazione tra le dichiarazioni rese nel corso del dibattito parlamentare del 31 gennaio e le informazioni contenute nelle relazioni GOM e NIC citate evidenzia che l’affermazione dell’on. Donzelli “dai documenti che sono presenti al Ministero della Giustizia” è riferibile ad una scheda di sintesi del NIC, indicata dal DAP come “relazione”, sulla quale non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni”. Ha poi precisato: «La rilevata apposizione della dicitura “limitata divulgazione”, presente sulla nota di trasmissione della scheda di sintesi, rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza». Su questo punto ha concluso il Guardasigilli: «Quanto poi al contenuto dei colloqui tra Cospito e altri detenuti  e desumibili dalla medesima scheda di sintesi del NIC, è chiaramente emerso che gli stessi non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione di comunicazioni  e/o conversazioni, ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa». Critica Debora Serracchiani del Pd: « In occasione delle richieste che sono state presentate di accesso agli atti dai colleghi Bonelli, Lai e Grimaldi il suo ministero ha dichiarato che sono atti riservati e non divulgabili e non si può avere copia perchè lo dice espressamente la legge»; tuttavia « nessuna richiesta di accesso agli atti è mai stata fatta dall'onorevole Donzelli, mai, mai», ha aggiunto l'esponente del Pd e «prima del 31 gennaio non è stato presentato nessun atto di sindacato ispettivo da parte dell'onorevole Donzelli e da parte di Fratelli d'Italia. In un Paese normale basterebbe questo per chiedere scusa e lasciare l'incarico di vicepresidente del Copasir. Ancora peggio per il sottosegretario» Andrea Delmastro, «perchè ha la delega al Dap, non poteva non sapere che quelle informazioni erano riservate e se non lo sapeva meglio togliergliela quella delega». Il Ministro poi si è addentrato nel merito della vicenda Cospito, polemizzando a distanza anche con quei giornali che avrebbero dato atto solo di una parte della relazione del Procuratore Nazionale Antimafia che suggeriva anche l’Alta sicurezza per Cospito. In verità ha detto Nordio per Melillo «i profili di pericolosità correlati al ruolo associativo del detenuto… risultano confermati, smentendo le deduzioni difensive». Per il responsabile di via Arenula « l’incessante succedersi di eventi critici legati indubitabilmente alla galassia anarco-insurrezionalista, cui appartiene l’associazione criminale FAI – FRI comandata da Alfredo Cospito,  mi ha determinato a ritenere immutata, ed anzi aumentata, la sua pericolosità sociale. I profili di pericolosità correlati al ruolo associativo del detenuto risultano confermati dal moltiplicarsi delle azioni intimidatorie e violente seguite alla adozione del regime carcerario differenziato da parte di gruppi anarco insurrezionalisti. Permane, dunque, la capacità di Cospito di orientare le iniziative di lotta della galassia anarco insurrezionalista verso strategie e obiettivi sempre più rilevanti». A ciò si aggiunge il fatto che « Gli elementi di novità addotti dalla difesa non hanno la necessaria portata demolitoria del regime 41 bis». Per quanto concerne le condizioni di salute dell’anarchico l’ex pm ha ribadito che «lo Stato ha il dovere di tutelare sempre e comunque le condizioni di salute di ogni detenuto». «Dalle risultanze della documentazione medica – ha proseguito -  non emerge, fortunatamente, alcun decadimento cognitivo del detenuto, unico elemento valutabile ai fini della incidenza sulla pericolosità sociale che viene in rilievo nella procedura di revoca del regime del cd. carcere duro. In ogni caso, l’eventuale compromissione dello stato di salute generale è attentamente valutata anche dalle competenti Autorità Giudiziarie, le uniche deputate a verificarne la compatibilità con il mantenimento della restrizione carceraria». Infine quella di Alfredo Cospito è una «scelta consapevole di deterioramento fisico». E dunque, in caso di revoca del 41bis per le sue condizioni di salute, «chiunque adottasse la stessa strategia potrebbe ottenere la revoca» e «si aprirebbe la strada per le richieste di una moltitudine di mafiosi sottoposti al 41 bis». Per la Capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella: «Ci aspettavamo che chiarisse il caso Donzelli-Delmastro ma il ministro Nordio ha solo alzato il muro. I due esponenti di Fratelli d’Italia hanno usato informazioni sensibili contro le opposizioni ma il governo e il ministro della Giustizia li proteggono a scapito della trasparenza delle istituzioni e del rispetto delle dialettica democratica». 

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