Legge fine vita: non passa emendamento soppressivo

 di Valentina Stella Il Dubbio 18 febbraio 2022

C'era grande attesa ieri alla Camera dove sono arrivati in serata gli emendamenti alla legge sul fine vita. Dopo la bocciatura del quesito referendario sull'omicidio del consenziente da parte della Corte Costituzionale, alle 19:30 sono approdati nell'Aula di Montecitorio quelli del centrodestra soppressivi dell'articolo 1, quindi di conseguenza di tutto il testo unificato delle proposte di legge "Disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita". I due emendamenti avevano come primo firmatario Pagano per la Lega e Zanettin per Forza Italia. I relatori (Alfredo Bazoli e Nicola Provenza) hanno espresso parere contrario su tutte le proposte di modifica riferite all'articolo 1 relativo alle "Finalità", mentre il Governo si è rimesso alla volontà dell'aula. In giornata era trapelata l'ipotesi che Forza Italia e Lega chiedessero il voto segreto, notizia poi smentita. Invece a farlo sono stati quelli di Fratelli d'Italia. Poco dopo le 20, gli emendamenti sono stati respinti con 262 contrari, 126 favorevoli, un astenuto. Durante il dibattito proprio Pierantonio Zanettin aveva detto: "La legge sull'eutanasia l'abbiamo già votata nel 2017 e si chiama legge sul biotestamento. Quella che trattiamo qui è l'omicidio del consenziente. È un omicidio...''. A favore dell'emendamento soppressivo anche Maurizio Lupi, leader di Noi per l'Italia: "chi decide il valore della vita di una persona?". Ascoltando la diretta dell'Aula è apparso un certo disinteresse da parte di alcuni parlamentari. Infatti un continuo e fastidioso brusio ha più volte indotto la vice presidente della Camera Maria Edera Spadonia a richiamare all'ordine. A commentare l’avvio del voto in Aula degli emendamenti al testo sul fine vita è Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera, deputato M5S: “Un segnale positivo da parte dell’Aula che spero venga accolto positivamente da quel vasto pezzo di società che si è sentito deluso per la non ammissione del quesito referendario. Gli emendamenti soppressivi, i più insidiosi, sono stati respinti dalla maggioranza che sostiene il provvedimento, spero si vada avanti così”. Nella mattinata erano state diverse le dichiarazioni dei leader politici sul tema del fine vita. Sul suicidio assistito «io sto con le parole del Santo Padre. Per me la vita è vita, quindi voteremo di conseguenza. Se ci fosse stato il referendum avrei fatto campagna per il no». Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in conferenza stampa a Montecitorio. Sul fronte opposto, invece il Pd, con il segretario Enrico Letta aveva chiesto di procedere in Aula: « Oggi (ieri, ndr) arriva in Aula il testo sul suicidio assistito. Copre il vuoto normativo che sta generando tante situazioni drammatiche. Il testo consente di recuperare tutte le indicazioni contenute nella sentenza della Corte Costituzionale del 2019. È un dovere legiferare in questo campo». Di diverso parere Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, che, nella conferenza stampa convocata dai comitati promotori dei referendum eutanasia legale e cannabis per replicare al Presidente della Corte Costituzionale Amato, aveva detto: "il testo base in discussione alla Camera è peggiorativo perché restringe ciò che già è legale, ossia le possibilità di accesso al suicidio assistito a determinate condizioni". Per il Movimento Cinque Stelle ha parlato anche Giuseppe Conte: "Il testo sul fine vita è molto equilibrato, perché abbraccia anche il rafforzamento delle cure palliative e introduce dei percorsi di verifica con i comitati etici, che sono garantisti sugli interventi costituzionalmente presidiati. La comunità nazionale è più avanti della politica e la politica deve fare un passo avanti per non rimanere indietro". Stesso pensiero espresso due giorni fa dal Presidente della Camera Roberto Fico: " Bisogna andare fino in fondo, perché il Parlamento ha il dovere morale e politico di approvare una legge che il Paese attende". Per il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni "il centrodestra da molto tempo fa muro su ogni questione etica, anche oggi (ieri, ndr) il primo emendamento che l’Aula dovrà affrontare sul fine vita difatti è soppressivo. Questo dimostra quanto sia in ritardo la politica italiana sui temi etici e quanto sia in contrasto con la vita reale dei cittadini, e con le aspirazioni ed attese di coloro che avevano firmato i referendum su Cannabis ed Eutanasia”. 

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