Ergastolo ostativo: primo ok alla riforma

 di Angela Stella Il Riformista 23 febbraio 2022

 

Alla Camera, se sulla riforma del Csm è stallo imbarazzante, sull'ergastolo ostativo, invece, si accelera.  Ieri, durante la riunione della Commissione giustizia, il presidente  Perantoni, su sollecitazione di diversi parlamentari, ha riferito che l'emendamento, sbandierato dieci giorni fa in conferenza stampa da Draghi e Cartabia, non è ancora arrivato. Sarà tuttora bloccato alla Ragioneria dello Stato. Mentre, sempre il pentastellato Perantoni, ha dichiarato: "abbiamo approvato il testo del nuovo articolo 4 bis dell’ordinamento penitenziario, sono soddisfatto, è un ottimo lavoro . Nel rispetto dei principi costituzionali e della sentenza della Consulta il testo ribadisce che la lotta alla mafia è una priorità che non può far abbassare la guardia dello Stato". Giovedì sarà dato mandato al relatore per l'approdo del provvedimento in Aula. Molto insoddisfatta la dem Enza Bruno Bossio in quanto i suoi emendamenti non sono stati appoggiati dal gruppo del Pd in commissione Giustizia: "il mio gruppo ha preferito presentare emendamenti insieme a quello del Movimento 5 Stelle, evidentemente optando per la pdl di Ferraresi, una proposta giustizialista e in piena linea con quella che è stata l'era Bonafede". La deputata contesta la norma anche nel merito: "il gruppo Pd in commissione Giustizia ha cercato di far passare il messaggio che il testo base stesse andando nella direzione della sentenza della Corte Costituzionale ma non è così. Pur accogliendo le indicazioni della Consulta che dice di differenziare tra il detenuto che collabora e quello che non collabora, per cui la mancata collaborazione prevede una maggiore allegazione, si sono creati talmente tanti vincoli che al detenuto non resta che collaborare. Un'altra criticità del testo è che è stata espunta la collaborazione impossibile. Per questo e per altro farò battaglia in Aula".  E poi in ultimo una stoccata ai Cinque Stelle:" leggendo il comunicato del collega Saitta si capisce chiaramente che la loro reale intenzione non è quella di adeguarsi alla decisione della Corte per cui il 4bis è incostituzionale ma quella di un nuovo ergastolo ostativo perché parla di una  'legge che consenta di superare le difficoltà seguite alla decisione della Consulta'". Le principali modifiche apportate all’art. 4-bis possono essere così riassunte:  i benefici possono essere concessi ai detenuti ostativi, anche in assenza di collaborazione con la giustizia, purché, tra l'altro, si escluda, non più "con certezza", "l'attualità di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva e con il contesto nel quale il reato è stato commesso, nonché il pericolo di ripristino di tali collegamenti".  Il giudice, prima di decidere sull'istanza, chiede il parere del pm presso il giudice che ha emesso la sentenza di primo grado. Vengono aumentati i limiti minimi di pena da scontare prima di poter accedere alla liberazione condizionale: due terzi della pena temporanea e 30 anni per gli ergastolani.  Chi decide sui benefici: non più tutto accentrato a Roma ma il tribunale di sorveglianza di prossimità, in forma collegiale. 

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