+Europa contro ddl sicurezza

 Angela Stella Unità 5 giugno 2024

Il ddl sicurezza a firma dei Ministri Piantedosi, Nordio, Crosetto proposto al Parlamento dal Governo “meriterebbe tutto lo scandalo possibile in una democrazia fondata su un'idea liberale di giustizia. Non c’è nulla che possa far sperare ai cittadini di avere maggiore sicurezza”. Lo ha detto ieri in una conferenza stampa alla Camera, Riccardo Magi, segretario di +Europa. “Questo provvedimento esprime tutta l'ispirazione repressiva e reazionaria del governo Meloni e lo fa con misure che da una parte sono propagandistiche - come nuovi reati e aumenti di pene - e dall'altra aumentano il rischio di avere situazioni di insicurezza. L'opposto di quello che si spaccia all'opinione pubblica”. Per Magi, il ddl “è un compendio di orrori giuridici, misure che definiamo 'anti-Gandhi', che oggi sarebbe punito pesantemente con il carcere. Perché nel testo si equiparano le proteste violente negli istituti di pena a quelle nonviolente”, con pene fino a 8 anni. “C’è un'illusione di aumentare la sicurezza per la società”, ha insistito definendo “una follia” il provvedimento contro la cannabis light. “Faremo un'opposizione parlamentare durissima - ha assicurato Magi - ma riteniamo che ci debba essere una mobilitazione fino ad arrivare, qualora vi fosse un'approvazione definitiva, ad affrontare la questione nei tribunali e alla Corte Costituzionale perché queste norme sono collegate da un evidente filo di incostituzionalità”. Al ddl “sono stati presentati circa 350 emendamenti e non c’è contingenza dei tempi per la discussione in quanto non si tratta di un decreto legge. Quindi faremo una discussione completa e approfondita e chiederemo a Forza Italia di esprimersi sul provvedimento: ogni giorno fanno professione di garantismo, tuttavia non può valere solo per chi ha un certo reddito o una certa posizione nella società ma anche per i detenuti e gli immigrati” ha proseguito il parlamentare radicale che ha concluso: “chiameremo in causa pure il Garante dei diritti delle persone private della libertà personale chiamato appunto a garantire i diritti che vengono lesi da questa normativa, così come le Camere penali”. Invece il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova ha attaccato il Guardasigilli: “Inutile fare proclami anche apprezzabili come quello liberale sulla separazione delle carriere e poi senza fiatare mettere la propria firma su decreti liberticidi: sono l’opposto del garantismo, norme manifesto che porteranno sono ad inasprimento di pene, nuovi reati, diffusione di nuove armi. Faccia outing! Siamo passati dal garantismo al giustizialismo manettaro”. Antonella Soldo, candidata Nord-Est elezioni europee lista Stati Uniti d’Europa, ha parlato di “degrado istituzionale” in riferimento alla battuta del ministro Lollobrigida sulla cannabis light (“Se te la devi fa ’na canna, fattela bene, no?”, ndr), di cui il governo vuole vietare la coltivazione e il commercio. Mentre Franco Corleone, presidente de La Società della Ragione, ha ricordato una frase di Marco Pannella: “siamo un Paese governato da buoni a nulla e capaci di tutto”. Andando nel dettaglio del provvedimento, le previsioni maggiormente contestate da +Europa riguardano: introduzione del nuovo reato (delitto) di rivolta all’interno di un istituto penitenziario che, tra le altre condotte punite, punisce con pena base da 2 a 8 anni di reclusione anche gli atti di resistenza passiva; autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza di portare senza licenza alcune tipologie di armi quando non sono in servizio; rendere facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno; estensione del Daspo anche nei confronti di coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati contro la persona o contro il patrimonio, nei cinque anni precedenti, estendendo quindi la misura anche a condanne o processi risalenti nel tempo; divieto di coltivazione e la vendita delle infiorescenze di Canapa indipendentemente dalla quantità di THC. Più Europa, oltre a una serie di emendamenti volti ad abrogare molte di queste misure introdotte dal ddl e dal Governo, ne ha presentati altri: introduzione dell’obbligo, per le forze dell’ordine impegnate in attività di ordine pubblico o di sicurezza dei cittadini di esporre codici identificativi alfanumerici, nonché di utilizzare bodycam installate sulla divisa; rendere lecita la coltivazione della cannabis contenente THC in misura non superiore allo 0,6 per cento. Nel corso della Conferenza Manuela Zambrano, candidata Sud elezioni europee lista Stati Uniti d’Europa, ha parlato per la sua valenza simbolica, anche del caso di Maysoon Majidi, attivista iraniana per i diritti umani in fuga dall’Iran degli Ayatollah, attualmente in carcere a Castrovillari “con l’accusa paradossale di aver collaborato con gli scafisti che l’hanno condotta via mare in Italia insieme ad altri circa 80 compagni di viaggio: da una parte rischia pene altissime a causa del decreto Cutro, dall’altra la forma di protesta nonviolenta che ha messo in pratica alcuni giorni fa – uno sciopero della fame al quale si è unita anche la Zambrano – sarebbe un tipo di protesta che potrebbe essere sanzionato secondo la disciplina prevista dal nuovo delitto di rivolta all’interno di un istituto penitenziario previsto dal ddl Sicurezza”. 


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