La figuraccia di Nordio

 Valentina Stella Dubbio 21 giugno 2024


“Oggi (ieri, ndr) il decreto legge sulla liberazione anticipata arriverà in Consiglio dei Ministri”: così il Ministro della giustizia Carlo Nordio in una intervista al Sole 24 ore. Alle 13 però arriva l’ordine del giorno e non c’è traccia del provvedimento. Perché il Guardasigilli non sapesse di quello che sarebbe accaduto rimarrà un mistero. Fonti ministeriali ci hanno detto che il problema è stato prettamente tecnico: mancava il completamento di una parte del provvedimento e per questo è stato espunto all’ultimo momento dall’odg che effettivamente è stato reso noto alla stampa più tardi rispetto alle altre volte. Nel primo pomeriggio a spiegare cosa è successo ci ha pensato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, che proprio all’evento del Dubbio organizzato la scorsa settimana sul tema del carcere, aveva effettivamente anticipato che il decreto sarebbe arrivato ma non subitissimo. “Speriamo entro l’estate” aveva detto a margine del dibattito. Poi ieri il comunicato ufficiale: “Migliorare il sistema dell’esecuzione penale è una delle nostre priorità - ha scritto l’esponente della Lega -  Per questo, in accordo con il Ministro Carlo Nordio, abbiamo scelto di arricchire il testo del decreto legge sulle carceri, inserendo anche delle disposizioni specifiche in materia di strutture residenziali per il reinserimento dei detenuti e quindi di rimandarne la presentazione in Cdm. Questa operazione tuttavia permetterà di anticipare di 60 giorni la predisposizione degli atti necessari all’istituzione dell’albo nazionale delle Comunità per lavoranti”. Quest’ultimo punto è quello che ha comportato il rinvio perché si vuole arrivare al prossimo Cdm con l’elenco della Comunità disponibili.  Il progetto, si è letto ancora nella nota diffusa da via Arenula, “consentirà ai reclusi, con un fine pena inferiore ai due anni e in mancanza di condizioni ostative, di scontare l’ultima parte della condanna lavorando e formandosi presso una struttura dotata di tutte le garanzie di sicurezza e inviolabilità, che sarà individuata fra quelle iscritte al costituendo albo. L’obiettivo è ridurre la pressione sugli istituti penitenziari, garantire dignità agli utenti e favorire la loro rieducazione. Il testo, in via di definizione, sarà presentato al Consiglio dei Ministri in tempi brevissimi”.


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