Mattarella firma ddl separazione
Valentina Stella DUBBIO 14 GIUGNO 2024
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha autorizzato ieri la presentazione alle Camere del disegno di legge costituzionale sulla Giustizia, il cosiddetto Ddl Nordio sulla separazione delle carriere. Si tratta, si legge ufficialmente sul sito del Quirinale, delle "norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare". Come appreso poi dall'Ansa da fonti parlamentari il provvedimento verrà incardinato a Montecitorio, quindi la discussione partirà dalla commissione Affari costituzionali. Il Capo dello Stato ha firmato il provvedimento il giorno dopo aver ribadito, durante l'incontro al Quirinale con una delegazione della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (Encj), che “l'indipendenza della magistratura e' elemento costitutivo dello Stato democratico". "La Corte di giustizia dell'Unione europea ha sottolineato che il requisito dell'indipendenza dei giudici attiene al contenuto essenziale del diritto fondamentale a un equo processo", aveva continuato. "Alla magistratura infatti compete la tutela dei diritti e la garanzia di giustizia a essa connessa. Senza questa lo Stato di diritto fondato sull'uguaglianza e la dignita' della persona ne sarebbe gravemente incrinato. Va quindi salvaguardata l'indipendenza della magistratura - aveva quindi concluso il capo dello Stato - che allo stesso tempo costituisce una prerogativa di ogni singolo appartenente all'ordine giudiziario e insieme un diritto di ciascun cittadino". Parole lette da diversi magistratii come una possibile difesa delle funzioni e prerogative delle toghe, che potrebbero essere minate dalla riforma costituzionale.
A proposito di riforme, sorprendono quelle del procuratore di Napoli Nicola Gratteri, ospite a Restare su RAI, nel commentare le accese discussioni sulle inchieste ad orologeria della magistratura: “per chiudere la polemica sulle inchieste ad orologeria" si è detto d'accordo a "vietarle a 60 giorni dal voto, ma bisogna recuperare i termini dopo le elezioni". ''Spesso - ha detto il capo della Procura di Napoli - si fanno riforme normative inutili e anche dannose per risolvere i problemi della giustizia e velocizzare i tempi dei processi. Io dico di farne una sola: dite che da 60 o da 90 giorni primadellee elezioni non si possono fare arresti, perquisizioni e avvisi di garanzia. Però poi ci fate recuperare i termini dopo il voto. Facciamolo, sarei d'accordo per mettere fine per sempre a questa polemica''.
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