camera penale roma e garante: approvare ddl giachetti

 Valentina Stella dubbio 12 giugno 2024

Approvare la legge sulla liberazione anticipata speciale a prima firma Roberto Giachetti di Italia Viva: è questo l’appello rivolto al Parlamento dal Garante Nazionale per i Diritti delle Persone Private della Libertà e dalla Camera Penale di Roma. Lo hanno reso noto in un comunicato congiunto dove leggiamo che «all’esito all’incontro, tenutosi il 21 maggio 2024, in ordine ai contenuti della relazione inviata dal Garante alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati il 24 aprile scorso relativa agli interventi legislativi in materia di sovraffollamento carcerario» l’autorità garante e l’associazione politica dei penalisti «esprimono la richiesta congiunta che - nel quadro di una corretta previsione costituzionalmente orientata - si approvi la legge sulla liberazione anticipata speciale e anche altre opportune misure deflattive”. Nell’audizione del 24 aprile scorso dinanzi alla Commissione giustizia della Camera il presidente del Collegio, Felice Maurizio D’Ettore, aveva detto a proposito della pdl: «Considerato il crescente numero di detenuti all’interno delle nostre carceri, in linea di principio, si potrebbe guardare con favore ogni previsione che riducesse in concreto l’affollamento e la pressione sul sistema carcerario, all’evidente condizione di ricomprendere tali interventi  all’interno di un disegno complessivo inteso ad affrontare in modo strutturale un problema». Insomma per D’Ettore si trattava di una «misura tampone» che, da sola, «non risolve» i problemi che affliggono il sistema carcerario italiano perché avrebbe «un effetto deflattivo immediato, ma non rappresenta una risposta sistemica ampia». Aveva poi sollevato delle criticità «a partire dalla soluzione, escogitata dalla proposta di legge in esame, dell’attribuzione al direttore d’istituto della competenza a disporre l’ordinaria concessione della liberazione anticipata». Adesso invece, dopo l’incontro con i penalisti romani, la posizione del Garante si è rafforzata a favore della proposta di Giachetti, elaborata insieme a Nessuno Tocchi Caino. Ed è di qualche giorno fa che Rita Bernardini, presidente dell’associazione radicale, ha interrotto uno sciopero della fame di circa un mese perché la pdl è stata calendarizzata nell’aula di Montecitorio per il prossimo 24 giugno. Certamente è importante il risultato politico del documento ottenuto dalla Camera penale di Roma, come rivendica il presidente Gaetano Scalise: «È con soddisfazione che abbiamo licenziato il comunicato congiunto con il Garante Nazionale per le persone private della libertà personale perché con esso si chiarisce senza possibilità di equivoco una consonanza di intenti difficilmente immaginabile fino a qualche giorno addietro. All’esito di una virtuosa interlocuzione con la Camera Penale, infatti, l’Ufficio del Garante ha abbandonato ogni tentennamento e dichiarato chiaramente la necessità di approvazione della legge sulla liberazione anticipata speciale. È una presa di posizione importante e necessaria a fronte della tragicità dei 40 suicidi tra la popolazione detenuta che si inserisce a pieno titolo nel solco delle altre iniziative che la Camera Penale coltiva in coordinamento con la Unione Camere Penali Italiane e culminerà nella maratona oratorio per il carcere che, dopo aver interessato tutte le Camere Penali territoriali, si concluderà proprio a Roma probabilmente nella prima decade di luglio». Intanto ieri, un detenuto 56enne, collaboratore di giustizia, si è tolto la vita nel carcere di Ferrara, probabilmente impiccandosi. Per questo l’Assemblea della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, riunita a Roma, ha osservato un minuto di silenzio. Intervenuto anche il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia: “Il suicidio è la manifestazione più evidente della intollerabilità di un sistema carcerario costruito in questi termini” mentre il Capo del Dap Giovanni Russo ha assicurato: “il Gruppo di intervento operativo della Polizia penitenziaria sarà dotato di webcam”. Per il presidente dell’Ucpi, Francesco Petrelli, “la deflazione non sarebbe comunque la soluzione di tutti i mali delle carceri italiane. È chiaro che questo deve essere il momento della rifondazione di una strategia complessiva e quindi di ripensamento dell'intera esecuzione penale e anche della magistratura di sorveglianza”.

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