Anm ha deciso: comitati referendari e scioperi

 Valentina Stella dubbio 15 giugno 2024


L'Anm esce compatta con una mozione unitaria dalla riunione del parlamentino convocato in merito alla riforma costituzionale della riforma della separazione delle carriere, del sorteggio per i membri del Csm e dell'Alta Corte. I gruppi associativi hanno deliberato sette punti. Tra i principali: 

1. Nella eventuale prospettiva di un referendum costituzionale, l’impegno ad ogni forma di mobilitazione, inclusa la partecipazione ad eventuali iniziative di comitati referendari;
2. L’indizione, in relazione all’iter parlamentare di discussione del DDL di riforma costituzionale, di una o più giornate di astensione dall’attività giudiziaria per sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli della riforma. 

L'Anm ha espresso "un giudizio fortemente contrario sulla riforma" per i motivi già noti e espressi nei numerosi interventi, non solo dei membri del Cdc ma anche dei rappresentanti delle 15 sezioni distrettuali dell'Anm intervenute. Più della metà delle 26 totali: segno interpretato come una rivitalizzazione dell'associazionismo a conferma del congresso di Palermo e della forte contrarietà al ddl costituzionale. Nella mozione si parla di "disegno di indebolimento della magistratura". Inoltre "la separazione delle carriere non risponde ad alcuna esigenza di miglioramento del servizio giustizia, ma determina l’isolamento del pubblico ministero, mortificandone la funzione di garanzia e abbandonandolo ad una logica securitaria, nonché ponendo le premesse per il concreto rischio del suo assoggettamento al potere esecutivo. 
In definitiva, è una riforma che, stravolgendo l’attuale assetto costituzionale e l’equilibrio tra i poteri dello Stato, sottrae spazi di indipendenza alla giurisdizione, riducendo le garanzie e i diritti di libertà per i cittadini".

Tra le altre iniziative da mettere in campo:
l’elaborazione di una strategia comunicativa innovativa ed efficace anche mediante il supporto di esperti della comunicazione;
lo svolgimento di iniziative comuni su tutto il territorio coinvolgendo istituzioni locali, avvocatura, scuole, università, esponenti della società civile, sindacati e associazionismo;
l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi in un luogo istituzionale significativo; 
 la creazione di luoghi di confronto e sinergia con le altre magistrature;
 il coinvolgimento delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura

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