Presentazione libro Lupacchini

 Valentina Stella Dubbio 12 settembre 2023

Verrà presentato oggi alle 17 alla sala Giacomo Matteotti della Camera il libro del magistrato e giusfilosofo Otello Lupacchini dal titolo “De iniustitiae execratione” (Anti-prefazione di Earl Derrick Sanson, in appendice saggio di Ilario Ammendola, Città del Sole Edizioni, 2022, pagine 300, euro 22). I saluti introduttivi saranno affidati all’onorevole di Forza Italia Sergio Pittalis, mentre discuteranno con l’autore il suo avvocato Ivano Iai, Enza Bruno Bossio, membro della direzione del Pd, l’ex sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Gargani. Alla vigilia della quasi certa nomina di Nicola Gratteri da parte del Csm a procuratore di Napoli, Lupacchini ha deciso di dare alle stampe le dichiarazioni spontanee da lui rese davanti alla sezione disciplinare del Csm nel corso di due udienze tenutesi nel 2021. Tutto nasce da una intervista resa dal magistrato a Tgcom 24 all’indomani dell’operazione Rinascita Scott, diffusa ai media in una conferenza stampa plateale dal Procuratore Gratteri il 19 dicembre 2019. Ecco cosa disse Lupacchini, al tempo Procuratore generale a Catanzaro: “sebbene questo possa sembrare paradossale non so nulla di più di quanto pubblicato dalla stampa, in quanto vi è la buona abitudine da parte della procura distrettuale di Catanzaro di saltare tutte le regole di coordinamento e collegamento con la Procura Generale. Non siamo stati assolutamente portati a conoscenza prima della vicenda ma non ci interessava saperne nulla, non ne siamo stati portati a conoscenza dopo. I nomi degli arrestati e delle ragioni degli arresti, in una sintesi estrema, li abbiamo conosciuti soltanto a seguito della pubblicazione sulla stampa che evidentemente è molto più importante della Procura generale contattare e informare, al di là di quelle che sono poi invece le attività della Procura generale che quindi può rispondere nella specie soltanto sulla base di ciò che normalmente accade, cioè l’evanescenza come ombra lunatica di molte delle operazioni della Procura distrettuale di Catanzaro stessa”. Queste parole misero subito in allarme l’allora ministro pentastellato Alfonso Bonafede e l’allora procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi perché Lupacchini aveva osato criticare l’intoccabile, Nicola Gratteri, colui che mira a essere ricordato più di Giovanni Falcone. Sono state il pretesto che in tanti forse aspettavano per far fuori Lupacchini perché aveva anche osato durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019 far presente l’alto numero “degli innocenti finiti senza colpa in custodia cautelare e dei soldi spesi dallo Stato in risarcimenti per ingiusta detenzione” nel distretto di Catanzaro. Dopo l’intervista a Mediaset fu avviata immediatamente una azione disciplinare verso Lupacchini che già dopo un mese venne trasferito a Torino degradato a semplice sostituto procuratore. Gli fu contestata una “immotivata e ingiustificata denigrazione” del lavoro di altri magistrati, soprattutto del pm della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri, “palesemente idonea a determinarne il discredito”. A nulla è valsa la sua appassionata difesa e quella del suo avvocato dinanzi al Csm, che possiamo riascoltare su Radio radicale e rileggere nel libro presentato oggi. “Negli ultimi cinquant’anni – scrive Lupacchini  - ho visto scorrere tanta acqua torbida o nera sotto i ponti dell’amministrazione della giustizia, ma non m’era mai capitato d’imbattermi in una vicenda in cui l’abuso è talmente spudorato da far supporre una consegna o intese sottobanco. Una vicenda vieppiù intrigante, perché vittima, detto col disagio che l’antipatico pronome suscita nei lettori delle Pensées di Blaise Pascal, c’est moi”. E allora prosegue, siccome “non v’è ragione perché l’opinione pubblica debba continuare a crogiolarsi nell’ignoranza” Lupacchini ha scelto di raccontare tutta la vicenda in questo libro. 

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