Meloni si prende anche il Garante dei detenuti

 Angela Stella Unità 23 settembre 2023


 Lunedì probabilmente sul tavolo del Consiglio dei Ministri avremo finalmente la terna definitiva del nuovo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Come annunciato da Liana Milella su Repubblica il presidente sarà il meloniano Felice Maurizio D’Ettore, affiancato dall’avvocata romana Irma Conti, indicata dalla Lega e Mario Serio, Professore ordinario di Diritto Privato Comparato nell’Università di Palermo, in quota opposizione. Rispetto alle prime indiscrezioni non c’è più Carmine Antonio Esposito, ex presidente del Tribunale di sorveglianza di Napoli. Tra le polemiche sollevate nel dibattito c’era proprio quella che mancava una donna e allora la scelta sarebbe ricaduta su Irma Conti, la quale, tra l’altro, per il suo impegno nella lotta contro la violenza di genere, è stata insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica nel 2014 dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nulla da fare invece per Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, che pure era stata scelta dopo un colloquio con il capo di Gabinetto del Ministro per poi essere misteriosamente scartata dopo una email di rettifica. Altro mistero, su cui Via Arenula non ci ha dato risposta, è se tutti i prescelti abbiano fatto il colloquio al Ministero. Se solo uno di loro fosse stato semplicemente indicato, senza una valutazione del Ministro o dei suoi stretti collaboratori sarebbe grave. Per Sergio D’Elia, Segretario di Nessuno Tocchi Caino, quella operata  - diciamo dal Ministro Nordio  - “È una scelta fatta col bilancino della politica di spartizione tra una maggioranza e un'opposizione unite da una visione carcerocentrica. Si è persa l'occasione di poter avere con Rita Bernardini nell'ufficio del Garante un'autentica figura di garanzia dell'intera comunità penitenziaria fatti di detenuti e di detenenti”. Non si sa infatti quante volte l’ex parlamentare radicale sia entrata in carcere e ne abbia denunciato le strutturali carenze e criticità. Eppure tutto questo non è bastato e si è privilegiato accontentare i partiti, paradossalmente persino la Lega che fino a poco tempo fa voleva addirittura eliminare la figura del Garante. Insomma si tratta molto probabilmente dell’ennesima decisione che porta la firma di Carlo Nordio ma che gli appartiene solo formalmente se pensiamo addirittura che, da quanto appreso da fonti di Palazzo, lui era d’accordo con la nomina della Bernardini. Non sapremo mai come e chi abbia imposto invece questi altri nomi, il cui compito sarà durissimo per essere all’altezza di Mauro Palma, Emilia Rossi, e Daniele de Robert in un momento delicatissimo sia per le carceri che per i Cpr.

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