Dl Rave, sfida garantista di Forza Italia al Governo

 Angela Stella Il Riformista 30 novembre 2022

Si va verso una seduta fiume della commissione Giustizia al Senato, martedì 6 dicembre, sul voto agli emendamenti presentati al dl Rave-Covid. È quanto annunciato dalla relatrice Giulia Bongiorno. Le proposte depositate dai gruppi sono 91. Il Governo presenterà due emendamenti: uno sulla norma contro i mega raduni e un altro sulla riforma Cartabia. Ad annunciarli, in Commissione Giustizia del Senato, è stato il sottosegretario della Lega Andrea Ostellari. Ai partiti concesse poi 24 ore per presentare i sub emendamenti. Si punta a portare il dl in aula lunedì 12 dicembre. Ostellari ha poi voluto replicare alle critiche di questi giorni: «vedrete quanto sono state inutili le polemiche sollevate contro il decreto, sia per quanto riguarda le pene previste, sia per quanto concerne la possibilità di fare intercettazioni, perché nel codice già si prevede che si possano fare intercettazioni nel caso dei ‘mega-raduni-invasioni' di cui si parla nell'articolo 633 del codice penale». «La collocazione – ha proseguito il sottosegretario alla giustizia - sistematica del Rave nell'articolo 633 fa cadere tutte le polemiche inutili su pene e intercettazioni. Vedrete». L'altro emendamento annunciato da Ostellari riguarderà appunto una proposta di modifica che va «a integrare la riforma Cartabia. Sono degli interventi applicativi, delle norme transitorie per rendere più applicabile l'intera normativa». Quindi niente su ergastolo ostativo. Sicuramente uno degli emendamenti che farà più discutere è quello del forzista Pierantonio Zanettin sull’inappellabilità delle sentenze di assoluzione. Proprio il senatore ci ha detto: «oggi (ieri, ndr) durante l’illustrazione dell’emendamento ho sottolineato pubblicamente che mi stupirei molto se da parte di qualcuno ci fosse un ripensamento su un argomento che è stato inserito nel programma di centro-destra, condiviso quindi da tutte le forze di maggioranza, e presentato agli elettori per prendere voti». L’emendamento in teoria dovrebbe passare senza problemi, a maggior ragione che avrebbe pure il sostegno del Terzo Polo: «certo. E aggiungo che mi stupirei se non avesse l’appoggio del Ministro Nordio». Come è noto il Governo deve esprimere i pareri sugli emendamenti. «Il Guardasigilli su questi temi è sempre stato un campione di garantismo. Adesso è il momento di mettere in pratica quei principi e quelle parole», ha concluso Zanettin. La partita si gioca poi anche sul fine pena mai e sugli emendamenti di Italia Viva e Azione per escludere i reati contro la Pubblica Amministrazione dalla gamma degli ostativi. Quell’emendamento era stato presentato a marzo, quindi nella passata legislatura, dall’onorevole di +Europa Riccardo Magi insieme ad Enrico Costa (Azione) e la dem Bruno Bossio. Fu bocciato grazie ai voti di Pd, Lega e pure di Forza Italia che invece adesso lo ha presentato. Intanto, dopo le proteste segnalate ieri anche da questo giornale, qualcosa è cambiato nella legge di bilancio in merito ai risparmi del Dap. Lo rendo noto Gennarino De Fazio, Segretario UILPA Polizia Penitenziaria: «abbiamo la netta sensazione che il Governo, dopo aver lanciato la pietra, tenti di nascondere la mano. Nel testo bollinato è scomparso il riferimento espresso alla ripianificazione dei posti di servizio e la razionalizzazione del personale, cosicché vengono genericamente indicati solo la riorganizzazione e l’efficientamento dei servizi degli istituti penitenziari. Evidentemente, dopo la nostra denuncia di ieri e le polemiche che ne sono conseguite, l’Esecutivo ricorre a un’alchimia per tentare di camuffare gli effetti del provvedimento, non sapendo, o fingendo di non sapere, che parlare d’efficientamento – per giunta con tagli di risorse economiche – nei penitenziari è oggi un perfetto ossimoro». Ieri invece alla Camera l’onorevole Enrico Costa ha annunciato una proposta parlamentare per istituire il Garante della Presunzione d’innocenza o assegnarne le funzioni al Garante della Privacy e un’altra in tema di custodia cautelare: «l’introduzione del giudice collegiale per autorizzare la custodia cautelare e l’interrogatorio della persona da arrestare, da svolgersi, per quanto possibile, prima che questa varchi la soglia del carcere». 

Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue