Sentenza precotta a Napoli, tregua a metà penalisti Anm

 di Valentina Stella Il Dubbio 1 giugno 2021

Il caso della bozza di sentenza trovata dall’avvocato Gerardo Rocco di Torrepadula sopra il fascicolo di un processo in Corte d’appello a Napoli (frontespizio, nominativo del cancelliere, conclusioni delle parti, motivazione, dispositivo, termini riservati per il deposito della motivazione e data in cui la decisione sarebbe stata resa) non è affatto chiuso: come rende noto la Camera Penale di Napoli, a seguito delle numerose polemiche, la relatrice ha depositato al Presidente della Corte di Appello di Napoli richiesta di astensione. Inoltre «l’ANM locale è tornata sui suoi passi e - rendendosi conto di aver lanciato immotivate ed ingiuste accuse nei confronti del collega coinvolto – si è formalmente ed incondizionatamente scusata per le parole proferite. Il Presidente De Chiara in una nota indirizzata alla Camera Penale riconosce infatti “la buona fede e la correttezza professionale dell’Avvocato Gerardo Rocco di Torre Padula che intendo qui riconoscere in modo chiaro ed incondizionato”. Così come è da apprezzare l’onesta presa d’atto (contenuta nella medesima nota) che questo episodio ha fortemente compromesso, agli occhi dei cittadini, l’imparzialità della magistratura e che, dunque, risultano necessari dei comportamenti positivi da parte dei magistrati per riacquistare fiducia ed autorevolezza. Riteniamo, dunque opportuno non ignorare il tentativo, sia pur tardivo, posto in essere dall’ANM per ricucire il grave strappo prodotto e, per questa ragione, soprassediamo al momento dall’astensione dalle udienze già preannunziata. Certo, restano delle differenze di vedute difficilmente colmabili e che potranno produrre altre gravi fibrillazioni in futuro. Anche nel secondo comunicato dell’ANM si continua, infatti, a sostenere che quell’atto rinvenuto all’interno del fascicolo non fosse una sentenza ma un mero appunto personale. Trattasi di un’argomentazione ben poco convincente (ed infatti non ha convinto nessuno) poiché un appunto non può – per sua natura – già contenere la decisione».  Invece altre sei Camere penali del distretto (Napoli Nord, Nola, Torre Annunziata, Santa Maria Capua Vetere, Benevento e Irpina) si asterranno dalle udienze il 16 giugno prossimo e per quella data hanno indetto un’assemblea pubblica per una riflessione sui temi che il caso della sentenza in Corte d’appello ha sollevato: la giurisdizione in appello, il ruolo dell’avvocato, le garanzie e i pregiudizi nei confronti del cittadino. A loro arriva la solidarietà delle Camere penali del Lazio che «invitano tutti gli iscritti a denunciare ogni violazione delle norme a presidio delle garanzie difensive in tutti i gradi del giudizio».


Commenti

Post popolari in questo blog

Le commissioni di inchiesta in Parlamento

«L’avvocato non può essere identificato con l’assistito»

«Ridurre l’arretrato civile del 90%? Una chimera» Nordio ripensa l’intesa con l’Ue