Davigo: inchiesta strappata a Prestipino

 di Angela Stella Il Riformista 6 maggio 2021

Se la questione della presunta loggia Ungheria e del corvo all'interno del Csm è ancora tutta da chiarire, si complicano anche le posizioni di chi dovrebbe fare luce sulla vicenda. Il pm milanese Paolo Storari nell'aprile 2020 avrebbe consegnato a Milano a Piercamillo Davigo, allora consigliere al Csm, i verbali degli interrogatori resi tra dicembre e gennaio precedenti dall'avvocato Piero Amara sulla presunta loggia segreta.  La consegna nel capoluogo lombardo potrebbe incidere sulla competenza territoriale e portare dunque i pm di Roma, che hanno convocato Storari da indagato per sabato, a trasmettere gli atti relativi alla sua posizione a Brescia. Questo significherebbe che l'indagine verrebbe tolta dalla mani del Procuratore Prestipino (che ottenne la posizione grazie proprio a Davigo) a cui rimarrebbe solo l'inchiesta sulla funzionaria del Csm Marcella Contraffatto.  Comunque, secondo quanto appreso dall'Ansa, la Procura di Brescia avrebbe però aperto già due giorni fa un fascicolo d'indagine contro ignoti per rivelazioni del segreto d'ufficio. Intanto ieri l'avvocato di Storari, Paolo Della Sala, ha scelto di non sbilanciarsi sulle ultime novità: « sabato sarà la sede per ogni opportuna considerazione con l'interrogatorio davanti all'autorità che lo ha convocato. Visto il massimo rispetto per le istituzioni non è opportuno dire altro». Sempre ieri durante il plenum del Csm il vice presidente Ermini ha fatto un breve accenno al nuovo scandalo: questo è «un momento difficile per la magistratura che ha voglia di un grande riscatto, come pure il Csm. In momenti come questi, Pietro Scaglione e Rosario Livatino sono le figure a cui fare riferimento», annunciando l'iniziativa di oggi al Csm durante la quale, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della ministra Marta Cartabia, verrà trasmesso un documentario prodotto da Tv 2000. Sempre ieri i consiglieri togati del Csm, Tiziana Balduini, Paola Braggion, Antonio D'Amato e Loredana Miccichè (di Magistratura Indipendente) hanno depositato al Comitato di Presidenza una richiesta per valutare «un intervento del Csm, in qualità di persona offesa, nei procedimenti penali in corso presso Roma, Milano e Perugia. Riteniamo che il Csm sia stato attaccato nelle sue prerogative istituzionali e che sia necessario fare immediata chiarezza, allo scopo di tutelare e salvaguardare l'istituzione consiliare da indebite interferenze esterne e difenderne così l'autonomia in ogni sede».

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