Esame avvocato: i quesiti siano omogenei

 di Valentina Stella Il Dubbio 5 maggio 2021

Manca poco all'inizio del nuovo esame per diventare avvocato. Ma ci sono ancora degli aspetti da migliorare: l’Unione Praticanti Avvocati nei giorni scorsi ha trasmesso alla Commissione centrale istituita presso il ministero della Giustizia una formale richiesta di revisione delle linee guida relative alla prima prova orale. Come ci spiega la presidente dell'Upa, Claudia Majolo, che la scorsa settimana ha incontrato il Consigliere giuridico per le libere professioni Prof. Gianluigi Gatta, « è necessario dettagliare e specificare le linee guida: la loro generica formulazione, con riguardo al metodo redazionale della traccia, lascia le singole sottocommissioni il più ampio arbitrio per quanto attiene alla redazione dei  quesiti». Inoltre, «occorre un sostanziale intervento affinché le Commissioni siano effettivamente vincolate, sia con riguardo al metodo redazionale del quesito di cui alla prima prova (quesito che, evidentemente, dovrà avere un approccio casistico), sia con riguardo allo spettro di indagine della discussione che non potrà certamente configurare un’interrogazione monografica su un determinato istituto di diritto sostanziale». Potrebbe infatti crearsi una criticità, ossia che qualche sub-commissione interpreti l'esame come un approfondimento monografico, per cui se al candidato viene somministrato un quesito su cui non brilla rischia di essere bocciato. «Non possiamo rischiare - conclude Majolo - che non si passi l'esame per pura sfortuna. Le sub-commissioni, qualora vedessero che qualcuno di noi non è perfettamente preparato su un argomento, dovrebbero porsi nell'ottica di farci altre domande sulla materia scelta».  In sintesi le proposte formulate dall'Upa prevedono: specificazione delle delimitazioni della materia oggetto di prima prova (sia in riferimento al diritto civile che al diritto penale) per capire quali argomenti sono espressamente da escludere; formulazione dei quesiti che dovrà essere centralizzata o comunque basata su un modello redazionale unico e comune a ogni Corte d'Appello; modifica dei criteri di valutazione, i quali dovranno essere diversi da quelli previsti dalle linee guida che richiamano pedissequamente quanto previsto per le tre tradizionali prove scritte. Intanto ieri, ricevuto il parere positivo del Comitato tecnico scientifico, il Ministero della Giustizia ha comunicato che sta lavorando a pieno ritmo per consentire che le prove scritte del concorso per magistratura si possano svolgere il 15 e 16 luglio.  Il diario delle prove scritte sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 maggio.

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