Riforma Csm: ancora in alto mare

 di Valentina Stella Il Dubbio 29 marzo 2022

Ieri nel tardo pomeriggio nuovo incontro della Ministra della Giustizia Marta Cartabia con i capigruppo di maggioranza e i relatori del provvedimento relativo alla riforma del Csm e dell'ordinamento giudiziario. Oltre due ore di colloquio terminato dopo le 20. E' stato molto interlocutorio e ricco di tensioni: si continua a mediare per scongiurare di porre la fiducia sul provvedimento che è atteso nell'Aula di Montecitorio per lunedì 11 aprile. Stamattina nuova riunione alle 11:30. Ma il malcontento è tanto. I partiti stanno sempre di più maturando la convinzione che si stia andando verso una riforma al ribasso, timida anziché coraggiosa come richiederebbe la crisi della magistratura che dovrebbe sanare, con una Ministra spesso intransigente su alcuni punti, come quello della legge elettorale, e condizionata dalle forti critiche arrivate dalla magistratura associata. Da quanto apprendiamo la Ministra non è intervenuta con qualcosa di scritto, ad esempio i pareri sui subemendamenti o la riformulazione di alcuni emendamenti governativi. Una fonte parlamentare confessa che "siamo ancora in alto mare": quindi ci sarà ancora da lavorare dopo i colloqui con i partiti. Si è affrontato il nodo della legge elettorale per il rinnovo del Csm. Il Governo sarebbe pronto a rivedere la proposta ma non allargando a ipotesi incostituzionali come il sorteggio temperato. Forza Italia con il capogruppo in commissione Pierantonio Zanettin tira dritto e va avanti con il sorteggio temperato: "da parte nostra nessun passo indietro". Sulla stessa scia il deputato di Italia Viva Cosimo Ferri che si è imposto duramente dinanzi alla Ministra e che ci dice: "noi non ritiriamo ma anzi porremo in votazione l'emendamento sul sorteggio. La Ministra ha ribadito che è incostituzionale. Però 2000 magistrati nel referendum dell'Anm si sono espressi a favore di tale sistema. E anche esperti di dottrina lo ritengono costituzionale, quindi mi pare ingeneroso da parte della Ministra liquidarlo in maniera così secca. E poi il sistema proposto dal Governo è farraginoso e sembra scritto dalle correnti per rafforzare il loro potere". Roberto Turri, capogruppo del Carroccio in commissione, è stato a propria volta chiaro sul tema: "Apprezziamo l’impegno della ministra nella ricerca di una sintesi, dimostrato dalle fitte riunioni di queste ore, ma per noi", ha avvertito, "vale quanto detto all’inizio dal premier Draghi e dalla stessa guardasigilli: siamo aperti al contributo del Parlamento. Bene, per noi vuol dire che anche per i senatori esiste un diritto a un esame vero della riforma, e che non possono essere cancellate dal tavolo questioni come il sorteggio temperato, soluzione per noi necessaria e di cui non condividiamo il giudizio d’incostituzionalità". La Lega, insieme ad Italia Viva, ha fatto sapere dunque che non garantiscono per la discussione in Senato. Come vi abbiamo raccontato, nella prima riunione con Cartabia, quella della scorsa settimana, il Governo aveva chiesto di allargare la discussione anche ai capigruppo giustizia del Senato per anticipare eventuali osservazioni critiche e andare lisci a Palazzo Madama. Ma evidentemente non sarà così. E questa posizione potrebbe trasformarsi in un vero problema politico all'interno della maggioranza.  Polemica anche sui magistrati fuoriruolo: la Ministra avrebbe chiesto una delega molto ampia, quasi "una delega in bianco" sul loro riassetto ci racconta un parlamentare. Tuttavia Azione, Lega, IV ma anche Cinque Stelle si sono opposti e hanno chiesto "criteri più stringenti, più dettagliati per limitare il potere della delega". Inoltre l'altro deputato di Iv Catello Vitiello ci informa che la Guardasigilli ha fornito una indicazione per la riformulazione dell'emendamento del Governo relativo alla presunzione di innocenza che va nel senso di specificare che l'illecito disciplinare scatterà quando ci sarà una lesione effettiva di questo diritto dell'indagato. "La preoccupazione è che ci sia una sorta di passo indietro da parte della Ministra, forse anche a causa delle forti polemiche uscite dal plenum del Csm", commenta il parlamentare.  Insoddisfatto della riunione anche il responsabile giustizia di Azione Enrico Costa: "vedo una barriera formata dal Partito Democratico, come in un campo di calcio, volta ad intercettare e respingere ogni tentativo di innovazione e spinta riformista. Spero che l'arbitro non si metta in barriera con loro". Insomma, volendo rimanere nella metafora calcistica, la partita si fa sempre più difficile e le posizioni invece di avvicinarsi sembrano allontanarsi. I prossimi giorni saranno decisivi. 

 

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