Cartabia a L'Aja

 di Valentina Stella Il Dubbio 25 marzo 2022


Ieri i ministri della Giustizia dei Paesi che sostengono l'iniziativa della Corte penale internazionale si sono riuniti a L'Aja. Anche la ministra Marta Cartabia era in missione in Olanda. L'obiettivo è quello di dare voce al diritto, mentre cadono le bombe, si legge sul sito di via Arenula. Essere al fianco dell’Ucraina con le azioni diplomatiche, con l’accoglienza dei profughi, con le sanzioni alla Russia, ma anche appoggiando l’azione della Corte penale internazionale. Come è noto, qualche giorno fa il procuratore capo della Corte penale internazionale dell'Aia, Karim Khan, si è recato a Leopoli per raccogliere maggiori informazioni nell'ambito dell'indagine che ha aperto il 3 marzo per verificare se sono stati commessi in territorio ucraino crimini di guerra. Khan, recentemente nominato procuratore, ha assicurato che l'indagine sarà condotta "in modo obiettivo e indipendente" e che mirerà a "individuare responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della CPI". L'Ucraina non è un membro, ma nel 2014 ha accettato la giurisdizione della corte. Prima di iniziare i lavori, la Guardasigilli ieri ha avuto un colloquio con il suo omologo ucraino, Denys Maliuska. Durante il confronto con i ministri della Giustizia presenti, è stato più volte evocato lo Statuto di Roma: il trattato internazionale istitutivo della Corte penale internazionale, firmato ventiquattro anni fa ed entrato in vigore nel 2002. 
Mosca ha ritirato la sua firma dallo Statuto di Roma. Nel solco del diritto transfrontaliero, la ministra Cartabia aveva annunciato il  23 marzo la nomina di una commissione di esperti con lo scopo di scrivere un Codice dei crimini internazionali. In particolare, resta da garantire “l’adattamento nel diritto interno della materia dei crimini internazionali”, che richiede “di organizzare e sistematizzare una disciplina complessa, tenendo conto dei criteri generali di legalità e personalità della tutela penale”, come specificato nel decreto ministeriale. La Commissione sarà presieduta da Francesco Palazzo, professore emerito di diritto penale presso l’Università di Firenze, e da Fausto Pocar, professore emerito di diritto internazionale presso l’Università di Milano. Tra i numerosi membri anche l'avvocato Paola RubiniVice presidente Unione Camere penali italiane. La seduta di insediamento è fissata il prossimo 31 marzo alle 10.30 al Ministero della Giustizia. La proposta di stesura di un Codice dei crimini internazionali dovrà essere terminata entro il 30 maggio 2022. "È un significativo passo avanti per combattere l'impunità per i responsabili dei crimini più efferati, motivo di allarme per l'intera comunità internazionale - si legge in una nota del Partito Radicale - Ringraziamo la Ministra Cartabia per aver sollecitamente dato seguito a quanto emerso nel corso del recente incontro con il Segretario Maurizio Turco, la Tesoriera Irene Testa e l'Ambasciatore Giulio Terzi di Sant'Agata, Presidente onorario del Partito Radicale. Augura buon lavoro a tutti i componenti della Commissione, tra questi Ezechia Paolo Reale, membro del Partito Radicale".

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