La Procura di Catanzaro vuole forse intimidire i deputati della Repubblica?

 di Valentina Stella Il Dubbio 26 marzo 2022

"Incomprensibile, grave e ingiustificata": così al Dubbio l'onorevole di Italia Viva Roberto Giachetti descrive una iniziativa di Nicola Gratteri, resa nota due giorni fa in Aula dallo stesso parlamentare:  "la procura della Repubblica di Catanzaro, Direzione distrettuale Antimafia, nel presentare ricorso nei confronti della concessione degli arresti domiciliari all'ex deputato Giancarlo Pittelli ha allegato tra gli atti anche due interrogazioni parlamentari".  Una a prima firma Riccardo Magi (+Europa) con la dem Bruno Bossio e lo stesso Giachetti e un'altra depositata al Senato da Emma Bonino e da Matteo Richetti di Azione. "I deputati - ha spiegato Giachetti -  hanno il diritto, nella loro attività, attraverso le interrogazioni, di stigmatizzare delle cose che non vanno. Io ho presentato decine e decine di interrogazioni, anche grazie alle segnalazioni di Rita Bernardini, sul carcere, il 41 bis, e questioni anche più gravi. Nel caso specifico si tratta di cose che personalmente ho appreso dai giornali". Ma cosa dice la famosa interpellanza del 14 febbraio? Ricorda l'arresto di Pittelli, la misura cautelare in isolamento, la negazione di un interrogatorio per mesi, lo sciopero della fame intrapreso per chiederne la scarcerazione, la continua fuga di notizie sul caso, la abnorme durata della carcerazione preventiva che a febbraio 2022 ha raggiunto i 26 mesi, la tutela di diritti dell'imputato e del detenuto, la diffusione degli atti istruttori, peraltro irrilevanti ai fini processuali e riguardanti la vita privata dell'imputato, la revoca dei domiciliari per aver inviato una lettera alla Ministra Carfagna, anomalie sulle trascrizioni delle intercettazioni contenuti dell'ordinanza di custodia cautelare, il fatto che "il dottor Otello Lupacchini, già procuratore generale presso la corte d'appello di Catanzaro, ha rivelato di aver ricevuto, nel gennaio 2020, una lettera da Pittelli che conteneva denunce circostanziate nei confronti di un magistrato di Catanzaro e di aver trasmesso tale documento alla procura della Repubblica di Salerno; all'esposto non ha fatto seguito né l'avvio di indagini nei confronti del magistrato accusato, né un eventuale procedimento per calunnia verso lo stesso Pittelli". Per tutto questo gli interroganti hanno chiesto alla Ministra Cartabia "se non ritenga che i fatti in premessa, qualora confermati, siano meritevoli di un accurato approfondimento tramite una ispezione presso gli uffici giudiziari di Catanzaro coinvolti". Al momento nessuna risposta all'atto di sindacato ispettivo ma intanto è finito tra gli allegati della Procura di Catanzaro. Quali potrebbero essere le ragioni di questa iniziativa? Ci dice Giachetti: " è una forma di intimidazione, un tentativo di gettare un'ombra su di noi e la nostra attività parlamentare, il sospetto di una regia organizzata inserendola in un contesto di criminalità organizzata?" Pittelli - ricordiamo -  è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. "L'articolo 68 della Costituzione -prosegue Giachetti -  difende la libertà dei parlamentari rispetto agli altri poteri. E allora perché viene messa agli atti una precipua, specifica e dovuta attività di un parlamentare, in un procedimento in cui quella roba non c'entra nulla? ". Giachetti ci annuncia che presenterà un'interrogazione alla Cartabia ma inoltre "credo sia dovere del Presidente della Camera chiedere spiegazioni al CSM: e voglio proprio sapere se il Consiglio si assumerà la responsabilità di dire che una cosa del genere è accettabile". I precedenti non fanno ben sperare. Ricordiamo che per alcuni articoli critici nei confronti della Procura di Catanzaro sempre in merito a Pittelli, la corrente di Area ha chiesto al Csm di aprire una pratica a tutela nei confronti di Gratteri e colleghi e che lo stesso Csm qualche settimana fa ha archiviato senza fornire una spiegazione l'esposto dell'Unione delle Camere Penali contro Gratteri per una sua intervista al Corriere della Sera dove alluse a pericolose collusioni dei giudici di Catanzaro visto  che non avallavano le sue inchieste. Comunque conclude Giachetti: "Se qualcuno pensa che, allegando delle interrogazioni che sono figlie del mio dovere di parlamentare nei confronti di persone che sono sicuramente fragili, in custodia cautelare e che, spesso e volentieri, proprio a Catanzaro finiscono assolte, otterrà il mio silenzio, sbaglia: io ho il dovere di difendere la mia dignità, e penso che il Presidente della Camera abbia il dovere di tutelare la dignità e le prerogative dei parlamentari". Anche per l'onorevole Riccardo Magi si tratta di una iniziativa "gravissima, intimidatoria". Magi aggiunge che "come ha spiegato in Aula il presidente di turno Andrea Mandelli, dopo essersi consultato con gli uffici, non ci si ricorda di precedenti del genere. Noi in quella interrogazione abbiamo raccolto degli elementi di cronaca, pubblicati sui giornali, in particolare sul Riformista, dopo un accurato vaglio dei nostri uffici molto attenti all'indicazione delle fonti". Pertanto "è assolutamente necessario che il Presidente della Camera Fico chieda un chiarimento direttamente alla Procura per capire qual è la finalità, quale l'intento di questa iniziativa del Procuratore Gratteri. Sono in gioco le prerogative parlamentari, l'insindacabilità degli atti compiuti dai parlamentari nell'esercizio delle loro funzioni. Quindi, poiché questa questione ha una rilevanza costituzionale, io invito tutti i colleghi a sottoscrivere quella interpellanza". 

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